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74 DESCRITTIONE

vere per riferire puntalmente, quanto ho potuto osservare dell' essere, et della forma di cotal pianta.

Questa è stimata propia del Veronese, imperoche in nissun luogo d'Europa, se non appresso noi spontaneamente nasce.

Questi vengono copiosamente appreso la Città nella parte da mezo giorno dominata, al cui luogo vicino spuntano anco le piante, che sono quì presso notate.

Il Silvestre Chelidonio del Cordo, overo Caltha palustre del Gesnero; il quale per Farfugio il Matthioli propose.

Il Falangio di Candia Salonese del Lobelio, overo Asfodelo falso, ò minore del Dodoneo, overo Asfodelo III.del Clusio.

Il Loto con quadrangolar siliqua del Camerario, da alcuni detto Piso rosso, et Sandalida, ò Sandalia.

Ove ancora abbondantemente si vede.

L'Oleastro Germanico del Cordo, ò (come molti stimano) Rhamno primo di Dioscoride; et io pensai, che potesse essere l'Hippophaes dell'istesso Auttore.

Havea già scritto l'Historia de' Trasi, quando mi venne fatto di leggere quello, che il Clusio n'hà detto ne' suoi brevi Commenti sopra le Osservationi di Pietro Bellonio nel lib. II. al capo XL. Il quale afferma rittrovarsi ancora questa pianta frequente in Valenza di Spagna, dove da quelli è chiamata luncia abellanda; et quivi di questa molti si servono.

Ma di questi hormai havendo detto à bastanza, hora don de partimmo farem ritorno, dicendo, che in que' gratiosissimi giardini ancora si vedea;

La Stebe, ò lacea capitata di Candia con foglia di Rosmarino, della quale seguirà pure, et figura, et descrittione.


STE-

Hippophae di Dioscoride.