Questa pagina è stata trascritta ma deve essere formattata o controllata. |
DELL'AMOMO INDIANO. | 105 |
dell'Indiana vite Labrusca, od un mirtuoso sterpo, et di quì manifestamente si scorge, che l'uva dell'Amorno non è in tutto alle foglie del Melagrano simile, essendo cosa impossibile, che i frutti racemosi à tal foglie s'assomiglino: La dove cosa necessaria è, ch'in tanto sia simile l'uva dell'Amomo à queste foglie, in quanto che in se foglie simili à quelle del Pomo granato contiene, le quali foglie veggiamo noi nell'Indiano nostro racemo fraposte.
Nec rugosis. Non rugose elegge Plinio le foglie nel grappolo, che se rugose, sono da lui rifiutate, nella qual maniera vien à lodare le lisce, et molli; impercioche da tali conditioni la sua maturità, od acerbità si conosce; impercioche anco le foglie hanno la sua maturità, et acerbità; et per lo più avviene, che la foglia colta avanti la sua maturità rugosa divenga, et queste foglie acerbe argomentano anco l'acerbità del grappolo, nel qual sono; li quali grappoli perciò senza dubbio sono di pochissimo vigore, et inutili. Ma sino ad hora non habbiamo potuto osservare ne' grappoli Indiani le foglie rugose, nondimeno habbiamo osservato nelle granelle de' grappoli, che le rugose sono dell'altre men pesanti, sì che è cosa di gran meraviglia degna, che ne Dioscoride, ne Plinio habbino cotal rugosità avvertito.
Colore ruffo. Plinio parla dell'uva dell'Amomo, nella quale osserva molti colori; cioè il ruffo, il pallido, l'herbaceo, et il bianco. Ma non possomo li Moderni questa varietà di colori collocar nella pianta tutta, essendo ch'ella non è in uso; et perche cosa incredibil pare, che in una sola pianta tanti variati colori si trovino, quanti habbiamo di già raccontati. Ma perche Plinio assegna al ruffo il primo luogo di bon-
O | tade |