finalmente tralasciò la descrittione del frutto dell'Amomo,
perche al tempo di Plinio il frutto dell'Amomo era à gli
unguentarij, et à Medici conosciutissimo, come di sotto
mostreremo. L'altro dubbio da' Moderni eccittato è qual
fosse la parte dell'Amomo, della quale si servivano gli
Antichi, se ò la stessa pianta, od il frutto, ò pure l'uno, e l'altro.
Habbiamo di già nell'esporre Dioscoride dimostrato, che lo
stesso Autore hà scielto il frutto dell'Amomo racemoso, come
ottima parte dell'Amomo, et anco di sopra in esporre le parole
di Plinio, habbiamo fatto vedere, che del grappolo
dell'Amomo si servivano, il quale è di sostegno, follicoli, et semi
composto, et la pianta esser inutile; fosse mò, ò la vite Labrusca,
ò pure un Mirtuoso sterpo, come ad alcuno piacque;
Oltre di ciò la stessa opinione si conferma, che solo l'uva
dell'Amomo appresso gli Antichi fosse in uso, perche l'uva
dell'Amomo sì intiera, come rotta nelle botteghe si vendeva; Ma
la pianta dell'Amomo all'incontro non era di prezzo, ò valore
alcuno, come più basso da Plinio mostraremo; nè però della
fedeltà di Plinio dubitar si deve, perche nelle botteghe de gli
Unguentarij a' tempi antichi si vendeva il frutto dell'Amomo
publicamente, come quello, ch'entrava nelle compositioni
de' più pretiosi Unguenti, de' quali in ogni luogo, come in
Roma frequentissimamente si servivano; Che poi l'uva
dell'Amomo si vendesse nelle botteghe de gli Unguentarij, lo
attesta Plinio; il che pare anco, che confermimo molti gravissimi
Autori, da' quali si cava, che non solo gli Unguentarij
vendevano gli unguenti; ma anco gli stessi aromi, de' quali gli
Unguenti si componevano, poiche Catone nel suo Libro de Re
rustica, per far il vino odorato, vi messe il Giunco; et la Pal-