fosse ricorso alla somiglianza della pianta dell'Amomo,
havendo in particolare così confusa, et oscuramente figurato lo
stesso fruttice nel principio di quest'historia, che à noi died(e)
occasione di sospettare, che la pianta dell'Amomo fosse solo da
Dioscoride per udita, non già di veduta propria conosciuta.
Che poi alcuni antichi Semplicisti habbino figurata, col
descriverla, l'intiera pianta con la sua radice mostreremo il luogo
appresso di Plinio. Ci restano anco quelle parole di
Dioscoride, che dicono.
Ab una radice prodeuntes. La radice dell'Amomo
non è altrimenti utile all'uso degli unguenti, et degli
Antidoti; stando che memoria alcuna non sen'hà appresso li
Medici Antichi; ma Dioscoride delle radici fà mentione, per
mostrar l'intiera pianta, et alle sue radici congiunta non esser
à gl'inganni soggetta; il che ciascuno sì nell'Amomo, come
nell'altre piante ancora può facilmente avvertire. In questo
luogo avvertisco, che di una buona riprensione son degni
quelli Moderni, che da sì oscura, et astorusa historia
dell'Amomide cavano ragioni, et argomenti per confondere la
chiara, et manifesta dottrina, la quale Dioscoride ci lasciò del
grappolo dell'Amomo; poi che essendoci connaturale quel
modo di Filosofare di cominciar sempre prima dalle cose à
noi più note, et di mano in mano andare investigando, et
inquirendo quelle, c'hanno più del difficile, al cui
methodo sono li Moderni Commentari, li quali dalla dubbiosa,
et inetta descrittione dell'Amomide vanno cercando
di confondere, et intorbidare la certa, et limpida
cognitione dell'Amomo racemoso.