dell'Amomo, come al succo, et all'inganno sottoposti, et
sciegliamo gl'intieri sarmenti, come da ogni sospetto di frode
lontani. Non si contradice dunque Dioscoride, havendo egli
di sopra eletto il grappolo dell'Amomo, come parte più
principale, et all'apparato degli unguenti più atta, come anco
alle compositioni degli Antidoti, se bene elegge hora gl'intieri
sarmenti, ò pure l'intiera pianta dell'Amomo de' suoi frutti
carica, per fuggire le frodi dell'Amomide, ma non all'uso de
gli unguenti, degli Antidoti. Da queste cose chiaro è, che
la miglior parte dell'Amomo è il grappolo; et che la pianta
intiera dell'Amomo de' suoi frutti coperta è bene il legitimo,
ma non l'ottimo Amomo; L'altra solutione del dubbio è, che
sa bene tratta hora Dioscoride del modo del fuggire
gl'inganni, che sono fatti col mezo dell'Amomide; nondimeno per fare
la dottrina più generica, et utile, non solo nell'Amomo
elegge i surculi intieri, ma nell'altre piante ancora; però che
quelli sono anco ad'altre piante communi; non elegge
adunque i grappoli, perche sono dell'Amomo particolari; L'ultima
ragione è, c'havendo Dioscoride per avanti scielto il
grappolo dell'Amomo come ottimo, parlò allhora come di
proprio parere, ma eleggendo in questo luogo l'intiera pianta
parla con l'autorità degli antichi Semplcisti, da' quali tolse
di peso questa historia degl'inganni dell'Amomide
nell'Amomo. Che poi Dioscoride habbi pigliato ad verbum
quest'ultima parte dell'Amomide dagli antichi Scrittori, oltre
quello, c'habbiamo a' luoghi suoi avvertito, questo ancor ce lo
manifesta, che se havesse mai Dioscoride veduto la figura
dell'Amomide, di troppo debil' ingegno stato sarebbe, se
tra(l)asciata la descrittion dell'Amomide da gli stessi sensi cavata,