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DELL'AMOMO INDIANO. | 41 |
gliardo, et penetrante; et perciò efficacemente l'odorato ferisca. Ma che sia l'Amomo d'Armenia di grand'odore, perche con forza si facci sentire, ciò possiamo da Theophrasto, da Dioscoride, et da Plinio intendere. Imperoche scrive Dioscoride, che l'Amomo di Ponto con il suo odore o ferisce l'odorato; dall'odore del Pontico possiamo noi congietturare, che anco l'odore di quello dell'Armenia sia per la stessa cagione gagliardo. Assegna anco Theophrasto all'Amomo la vehemenza dell'odore con queste parole vehementiora parcius adhibent, ut Costum, et Amomum. Più parcamente delle cose vehementi si servono, come del Costo, et dell'Amomo; Et Plinio conferma la stessa forza delli odori, mentre delli unguenti trattando dice, Acutiora fiunt Costo, et Amomo, quæ maximè Nares feriunt. Più acuti si fanno col Costo, et coll'Amomo, che gagliardamente feriscono l'odorato. Verissimo è per certo, che l'odore dell' Indiano Amomo ferisce le Narici, ne però s'hanno arrossito alcuni Moderni à negarlo: Se poi solo il grappo dell'Amomo, ò pure la pianta tutta sia odorata, nell'esplicatione del testo di Plinio si farà manifesto.
Sed medicum, quia in campestribus locis, et aquosis nascitur, invalidius: Est autem magnum, et subviride, et ad tactum molle, venosum lignis, quod ad Origani odorem accedit.
Ma quello di Media, perche nasce in luoghi campestri, et acquastrini, è di meno efficacia. Questo è grande, delicato al toccare, verdiccio, di legno venoso, et d'odore, che à quello dell'Origano s'avvicina. Havendo poco fà portato Dioscoride la descrittione dell'Amomo dell'Armenia, hora riferisce
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