viene al Pontico Amomo appropriato. Galeno poi dice, che
il rosso colore delle viti è un mezo tra il bianco, et il nero;
là onde dalla mescolanza del rosso, et del ruffo, il colore detto
χύῥῥος è prodotto; et sarà più al fosco tendente di quello, che
il dorato, (da Dioscoride assegnato all'Amomo d'Armenia) si
hà da questa varietà di colori adunque, colla quale separa, et
distingue Dioscoride l'Amomo d'Armenia, che s'assomiglia
all'oro, dal legno rosseggiante, ò rossiccio, si può comprendere,
che l'Amomo Armeno appresso Dioscoride è grappolo, et che
il legno è del frutto racemoso sostegno; impercioche ne'
grappoli alcune volte due colori vi sono, delle granella il primo,
et il secondo de' picciuoli, stando che veggiamo ne' grappoli
sì d'uva, come d'Hellera, le granelle porporeggianti, et rosse,
et i picciuoli verdi, et di colore dell'herba. Che poi dicendo
Dioscoride Amomo d'Armenia non intenda l'arboscello, come
alcuni de Moderni hanno stimato, senza punto di contrasto
potrassi darlo à vedere. Percioche primieramente con cotal
espositione viene à rendersi oscurissimo al senso delle parole:
impercioche, se il color dorato della pianta dell'Amomo è
proprio, non resterà parte alcuna dello stesso, che di rossiccio
colore sia vestita. Di più s'allo'ncontro la pianta tutta è
rossiccia non rimarrà alcuna parte di dorato colore. Che se forse
darassi à creder alcuno esser una parte della pianta al colore
dell'oro vicina, l'altra rossiccia, non vede costui, che con
interpretationi sì fatte và facendo castelli in aria, et fingendosi
chimere? Essendo che non ci dice Dioscoride. qual parte dell'
arboscello rossiccia sia, qual al colore tenda dell'oro; poiche può
la voce di legno significare sì tutta la pianta, com'i rami; cioè il
tronco, i tralci, et i rami; Oltre questo non descrive Dio-