adesso della steffa pianta i fiori descrive, et in guisa tale alle
cose sodette collega, e ammette la descrittione delle foglie, et
de' fiori, che ad alcuno non resta campo di negare, ch'egli avanti
non havesse figurato il frutto dell'Amomo nel modo, che noi
habbiamo dichiarato; Imperoche, servendosi hora Dioscoride
di doppia connessione, mentre dice, Questa poi hà ancor
picciol fiore; queste tali connessioni apertamente dimostrano,
che il fruttice dell'Amomo hà in se alcun'altra cosa, oltre
i fiori; et le foglie; il che sia stato per avanti dichiarato, il che
altro non può essere; che lo stesso frutto dell'Amomo. Di più
da noi s'avvertisce, che lo stesso Dioscoride pria fà del frutto
dell'Amomo mentione, poi de' fiori, et delle foglie in ultimo;
quasi l'ordine della Natura non curando, essendo ch'ella
prima i fiori, e poi i frutti produce. Et la ragion è, perche
i frutti dell'Amomo, più conosciuti de' fiori, et delle foglie, il
primo luogo si togliono in questa dottrina: Stando che in Plinio
si legge, solo i frutti dell'Amomo (non già i fiori, et le
foglie dello stesso) esser stati in uso. Di più dalle cose sodette
raccolgo, che probabilmente creder si debba, che mai non fossero
da Dioscoride i fiori, ò le foglie dell'Amomo veduti; ma che
più tosto da diversi Scrittori la loro historia cavasse; essendo
noi particolarmente sicuri, che mai Dioscoride non vide ò
l'India, ò l'Arabia, come quegli, che scrisse, che la Cassia nasce
vicino l'odorata Arabia, et che il Balsamo nell'Egitto, et nella
Giudea solamente vien prodotto. In questa nostra età non
v'hà dubbio, che si come à noi è la pianta dell'Amomo incognita,
non ci siamo anco i fiori, et la foglia sconosciute.
Avvertisco finalmente, che il luogo, ove fà Dioscoride de' fiori
mentione, coll'assimilarli a' fiori, delle foglie à foglie paragonando-