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DELL'AMOMO INDIANO. 27

questa similitudine dell'uva, con la quale dichiara Dioscoride la pianta dell'Amomo pare non usata, et nuova, perche è costume dello Autore il servirsi proportionatamente, et descrivere una pianta, con assomigliarla ad altra pianta; una foglia ad un'altra foglia, i fiori ad altri fiori, et de' frutti ad altri frutti far paragone. Così dichiara le foglie dell'Amomo coll'assomigliarle a quelle della Brionia, i fiori paragonandoli a' fiori della bianca Viola, et in molt'altri luoghi con la somiglianza de' frutti racemosi dà ad intendere i grappoli; Così parlando della Tiglia dice.

Hà frutto attaccato, come vediamo ne' grappoli d'uva.

Scrive lo stesso dell'Ambrosia.

Hà i fusti coperti di semi à guisa di picciole uve, et della selvatica vite.

Hà i frutti simili alle picciol uve.

Ma perche l'openione di que' Moderni, che alla volgar lettione s'attengono, è, che Dioscoride dichiari la pianta dell'Amomo coll'assomigliarla all'uva; loro debito era mostrare anco alc(t)ri luoghi di Dioscoride, ne' quali habbi lo stesso dilucidata la cognitione della pianta tutta, col paragonarla ad un frutto. Vi s'aggiugne anco, che l'essempio dell'uva è sproportionato ad esprimere l'intiera pianta, essendoche frà pianta, et uva non può somiglianza alcuna intravenire, non solo vera, ò propria, ma ne traslata ancora; Non può esser la somiglianza vera, stando che le membra, che danno l'esser alla pianta, molto sono da quelle parti diverse, di cui lo grappolo dell'uva si forma; Conciosiache la pianta di surculi, e ramoscelli è composta, et il grappolo cresce dal suo legnoso sostegno, et dalle grannelle l'un'all'altra ammassate. Non può oltre


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