ser unico, et dipender da un sol picciuolo, non potrà
assomigliarsi al racemo, poiche qual similitudine può havere un
sol frutto con un grappolo, il quale habbiamo veduto in
Theophrasto esser una congerie di frutti? Di più, tanto è
falso, che essendo unico, et solo, esser possa il frutto
dell'Amomo simile al racemo, quanto che per à punto è contrario,
che um sol frutto à grappolo s'assomigli, come nell'osservatione
di Plinio si può vedere; Poiche, dividendo l'Autore i
frutti; à frutti, che ad uno ad uno sono prodotti fà contrarij
i grappoli, mentre dice. Alcuni da' picciuoli dipendono, come
le Pera, alcun'altri da grappoli, come l'uve, le Palme.
Hora ci resta da vedere circa il frutto dell'Amomo, à qual
grappolo s'assomigli.
Primieramente adunque non si può dire, che il frutto
dell'Amomo, che pure è racemo, sia quale è il communissimo
grappolo, peroche niuna specie vien detta simile al suo genere,
poiche non si dice l'Huomo esser simile all'Animale. Di più; se lo
grappolo dell'Amomo fosse della forma istessa, che il racemo
genericamente pigliato, un frutto stesso sarebbe tra se diverso,
havendo molte differenze, che sono nel genere di Racemo, ò
Grappolo, onde seguirebbe, che uno stesso frutto d'Amomo,
fosse raro, et denso, il che però non può esser in alcuna
maniera. Dioscoride finalmente non è solito, volendo dare la
somiglianza di qualche pianta con altra, ò alcuna parte d'essa,
dichiararla, ò darla ad intendere con la similitudine del genere
communissimo, ma suole dichiarare le specie individue
delle piante con la similitudine, et esempio, d'un'altra
specie infima, come dire la foglia dell’ Amomo dichiara con
la somiglianza, che ella hà con la foglia della Betonica, i fiori del-