AMOMO da noi descritto non è altrimenti
intiera pianta, ma frutto, del
quale mostriamo il ritratto, il quale è
dalla natural sua grandezza à punto.
E' adunque un picciol racemo, senza
picciuoli, che nasce da un sol fusto in se
stesso strettamentecongiunto, et à guisa d'Uva ristretto.
Questo è composto di diece, o dodeci granelle al più, ò fibrosi
follicoli, che à vicenda si schiacciano; quasi che tra loro
contrastino, chi di loro il luogo occupar debba; è il grappolo
sostenuto da un rotondo legnetto, di lunghezza del dito Pollice,
venoso, odorato, mordace, et di spesse foglie coperto, alcune
delle quali, cioè le minori, sono à guisa di picciol squamme
ordinate, ne' luoghi, ove mancano le granella: le maggiori
poi à sei à sei circondano gli follicoli, et allo'ntorno gli formano
un calice, della forma à punto di quello, che communemente
nelle Noci Avellane si vede. Delle più lunghe foglie
tre sono di lunghezza di mez'oncia, l'altre tre sono alquanto più
corte. Queste sono molli, venose, acri, et odorate, ma quelle in particolare, che vestono le granella, hanno molta simiglianza
à quelle del Melo granato, spesso nella cima
ravvolte, et di rado intiere, sì che à pena spuntano da'
grani dell'Amomo, il che si dee creder che avvenga dal fricarsi