Pagina:Pona - Monte Baldo, 1617.djvu/27


DI MONTE BALDO. 7

segue ch'ella sia calda in modo, che non possi anco sanare la Dissenteria, come l'istesso Dioscoride afferma. essendo che l'Adianto anch'egli provoca l'urina, scaccia il calculo, dilata il petto, et pure siste il corpo. Le frondi del Lentisco sanano la Disenteria anch'esse; così fa il Ladano, et il Scordio; et pure questi non solo sono di assoluta freddezza composti; ma anzi ogn'uno di essi eccede il primo grado di calore. la stessa indispositione medica l'Aspalatho ancorche sia molto odorato, et di qualche calore, et ciò fà per esser anch'egli composto di parti contrarie; così il Scordote Plinano ferma il corpo, et provoca mestrui; onde l'istesso può operare la Pianta da me propofia hora per Gnaffalio, per le medesime ragioni, cioè sanare la Disenteria, et havere anco qualche segno di calore, il quale però in vero è così debole, ch'è poco meno d'insensibile; anzi io l'hò sempre assaggiata subastringente, senza veruna acrimonia, et senza odore. Per il che la dubitai fattami intorno à ciò, resta à mio parere sodisfatta. Che questa Pianta non sia il Dittamo falso di Dioscoride, non sarà cosa difficile il darlo à conoscere. poiché il Pseudodittamo descritto da questo Autore vuole essere così nell'aspetto, come nelle facoltà (se bene queste meno efficaci) simile al suo primo Dittamo: tutto che di maggior acrimonia, come presso di lui si legge. E Theofrasto lo fece anco di minor [Altri leggono di minore. Theofr. al lib. 4. c. 16.] rami del primo. Questa proposta Pianta per Gnaffalio è nell'aspetto (fuori che nelle foglie) al primo Dittamo molto lontana, havendo ella e cauli molto maggiori, e con fiori verticillati; oltre di ciò, è senza odore, et acrimonia. per lo che, si può senza alcuna riprensione rifiutarlo, et deporlo dal luogo, ove fu indebitamente posto, et rimetterlo nel suo proprio, che sarà nel capo


del