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138 DESCRITTIONE

lunghetti, come i frutti del Berberi, di nero colore, et di sapore tra 'l dolce, è l'acetoso, ne' quali sono contenuti un granello, ò due. La Corteccia del legno non è liscia, come quella del Berberi, ma ruvida, et pallida. la materia del legno è gialla, et la sua radice tinge mirabilmente in detto colore. Nasce nelle Valli tra' monti altissimi riposte. E differente anco dal Berberi, le foglie del quale sono maggiori, et i frutti nascono in grappoli. Non è però il legitimo Licio, perche non fa il frutto rotondo, come il Pepe, nè è amaro; et perciò più tosto Berberi alpina chiamar si deve, che Licio.

Evvi ancora nell'istessa Isola un'altro geno di Lycio chiamato Lycium Petroamigdala, et Lazicira. Segue,

ll Terebintho, frequentissimo. Questa è stato creduto, et usato per Lentisco, ingannati da qualche somiglianza, ch'egli tiene con quello,

Il Machalepo del Gesnero, et del Matthioli.

Il Leucoio silvestre Ongarico del Clusio.

Il Lolio del Fuchsio, ch'è il Gittago del Trago; Il Dodoneo lo nominò Nigelastro, da altri è stato detto Melanthio falso, et Lichnoide delle biade.

La Clematite II. del Matthioli.

La Campanula campestre minima del Dodoneo, la quale altre volte egli propose per vera Onobrichi.

Il Gladiolo, frequentissimo.

Di questi, io hebbi dal Clarissimo Signor Contarini, di fior molto grande, et tutto candido.

La Gulega, ò Ruta capraria del volgo: Questa fù dal chiarissimo Girolamo Fracastoro nostro, Onobrichi stimata, et da altri Italiani è detta Lavanese.


L'Irio,


Tinge mirabilmente in color giallo. Luogo

Berberi alpina. Lycium Petro amigdala, et Lazocira de Candioti.