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Di Francesco Pona.
ALL'ILLUSTRISSIMO
SIGNOR
NICOLÒ CONTARINI.
Rà le porpore Saggie, e i Regij manti,
Signor, grande nasceste; e'l più giocondo
Angolo de l'Italia, anzi del Mondo,
Fè il Ciel degno teatro, a' Vostri vanti.
Gli Avi pur grandi haveste, havete quanti
Tesor chiude la Terra, e'l Mar profondo;
Nobiltà antica; il dir dolce, e facondo,
E in Cesarie di volto, humil sembianti.
Forse perciò vi lodo? ah non ammiro
Quel, ch'è dono del Caso; il bel de l'Alma
A lodar solo in questi carmi aspiro.
Del domar le passion, Vostr'è la Palma_;
Dunque a farvi ammirabile s'uniro
Virtù, e Fortuna, e d'Animo, e di Salma_.