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CAP. XLV. Della provìncia di Rossia. La provincia di Rossia 1020 è grandissima, e divisa in molte parti, e guarda verso la parte di Tramontana, dove si dice essere questa Regione dt’’le Tenebre. Li popoli di quella sono Cristiani Ioafi, e osservano l’usanza de’ Greci nell’officio della Chiesa. Sono bellissimi uomini, bianchi e grandi, e similmente le loro femmine biacche, e grandi, co’capelli biondi, e lunghi, e rendono tributo al re de’ Tartari ’°2’, delti di Ponente ItrjS, col 1025. La provincia di Rossia. Intorno alla Russia, e ai Russi vedasi (t. I. p. 221. n. a). 1026. Li popoli di quella sona Cristiani (ibid.). 1027. E rendono tributo al re de’ tàrtari. La prima tremenda rotta che ebbero i ftussi dai Tartari, secondo Michele Micheovo, fu vicino al fiume Cale za nel 1212. Portavano i Tartari la guerra contro i Polowtzos, che alcuni credono fossero un avanzo dei Goti, i quali abitavano verso il mare d’Azof. I Tartari invi ijrono ambasciatori al Granduca di Russia per invitarlo a non soccorrere i loro nemici, m< esso violandoli diritto delle genti, fece uccidere gli Ambasciatori, e unito un eser- ito »’ avanzò Contro di loro; ma rimase interamente disfatto (Ram. Nav. t. II. p. 75. b). Sembra che I’ armala Tartara fosse comandata o da Tuschi figlio li (Jengis-Can, o da altio capitano da lui dependente. Sigismondo d’Herbestain racconta^ che posteriorrH’ nte Bachi, o Batu Cari » re delli Tartari, con gran’ de esercito uscito fuura nel seitentrione, Bulgaria la quale è appresso al fiume v Volga sotto Calano occupò. D«poi nell’anno seguente, del Mondo secondo l’Era ’ Ru->sa 6745 (secondo il IJi guignrs ciò accadde nel t2r>5. t. IV p.) seguitata lavittri» lino in M»scovia pervenne, dove la città regia (allora Kiovia) per alcuni gioì ni isscdiala finalmente piglio. Da poi senza osservare la data fede ’ quasi tutti 1 Moscoviti furono morti, e più oltra le provincia vicini- TVulodimiriat $ Pencaslaw, Rustow, Snidati, e molti castelli, e lillà spoglio e Saccheggiò, c ammazzò, ovvero con locandone piigiont gii abitatori. IL il Granduca Giorgio, il t quale eoi suo e’’.-rei Lo gli era ilo in ontro profhgò e uccise: e Basilio, e Costantino con esso lui condusse e ammazzò. Le qu di cose ho detto di sopra nell’anno del M.m lo t»74r» sono state falle. Da quel tempo in quà, quasi tutti i prìncipi 9 firlla Russia erano falli col favore e arbitrio e|ii T irt o i alli quali ubbidivano, e 9 dui 4 questo sino a le rapo di VVituLlo Granduca di Lituania, il quale sue provin9 eie e quel e cose < h<- ciano siate «ci upate d ti l’ar/.ni con le proprie armi difese ’ e rip gliò.. Ma li Gì aodu’ i di !f’ulwiuntiria c ’Iella Moscuvìa sino al moder’ no Do a Risiilo, sempre sotto la detta fr le c ubbi lien/a delli pr n ipi del li l’artari fermi restarono (Ram. t. Il p i 7 Jt• 0). (Questo li «»ilio è il (piarlo di tal nome rhc inromiih io a regnate nel i(Jo5. 102H. Dt Ponente. Intorno a questi Tartari vedasi (t. I. p. 224- n-)•