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In questa regione nasce grandissima copia d’incenso ^bianco molto buono, il quale a goccie a goccie, scorre giù da alcuni arbori piccoli simili alT albedo. Gli abitatori alcune volte forano, ovvero tagliano le scorze di quelli, e da’tagli, ovvero buchi, scorron fuori goccie dell incenso, e ancorchè non si facciano detti tagli, pur questo liquore non resta di venir fuori dai detti arbori per lo grandissimo caldo che vi fa, e poi s’indurisce. Sono quivi molti arbori di palme, che fanno buoni dattali in abbondanza 990. Non vi nascono biade, se non risi, e miglio 99‘, e bisogna, che vi siano condotte delle biade d’altre regioni. Non hanno vino d’uva, ma lo fanno di risi, zucchero e dattali 99-1, che è delicato da bere. Haun-o montoni pic989 Grandissima copia d’incenso. » Insuìae vero Chartan et Martan sunt in 9 Giun Alhascisc e regione lerrae Seger,in qua nascitur rhus » (Geog. Nub. p.24). Nella secon la R ¡azione pubblicata dal Renaudot leggasi. » Dans cette mer qui est • cornine à 11 di olle des Inde» en partane de Homan, ori trouve le pay de Schar,o\i croit l’encens » (p. 1 16). Intorno all’incenso vedasi (t. I p. 206. n. b). 99U Dattali i/i grand’abbondanza. La palma dettila (Phoenix dactylifera) è uno degl alberi i più utili di quella zona arida e calda della t«-rra che compì ende la Barberia, l’Arabia, la reg one Sindetica. La palina ha individui de’ due sessi, e si caprifira osi feconda, inserendo ntdla pianta femmini un ramunscello della maschia. Ove la pi-inta e in figena si ha gran cura della sua cultura. F iorisre nel Mekran al’a fine di Febbrajo. o ai pr mi di Marzo. A tempo della fioritura s’alleggei ace la pianta, < olla potatui a di molti fiori per rendere più saporosi i frutti,ehe si lascionu e che maturano alti fine d’Agosto, o ai primi di Settembre. Colti i datteri ti fanno «leccare al sole sopra le stuoje. se ne esirae il nocciolo, e «’infilano in cordi« elle li pelo li c.ipra. I datteri che non si vogliono seccare, appena colti si usa dj stivargli in panier<- tessute di foglie d p.dma, e l’abbondanza del sugo zaccarino del frutto gli conserva Questo albero ha molte varietà. Le più stimate nel lleloutchistan sono appellate lur, poppu, mudjuati e chingoskend (Potting. Tom. II. pag. i5i). 991. Se non risi e miglio. Il basso popolo, secondo il Niebuhr, mangia cattivo p<ine «l’uria specie di ini gl «detto Durra, e questo mal cotLo. Pan eli grano può aversi nelle citta. Gli S che eh o signori delle tiibù Ai «he «lei deserto non mangiano • pranzo eh»: Vilau, cioè riso c «ito nell’ac«(ua (I >escripl de I’ Ai ab. p. 47, c 49)• M i il riso probahilmentu lo traggono da altre contrade. •jji Vino ili risi, zucchero, e dattali. Il Niebuhr fra le bevande spiritose degli Arabi rammento 1 a« «jui vite, l’Arak, • h<- si « stiae dalia canna di zu< chcro e che virn dall’Indie, c he s> rubra essere il cosi detto vino di zucchero dal Polo Altri 1111 u«> 1 j astraggono dalle uve secche che lipongonoin una pignatta,.1 flint he fermentino, final mente rammenta il /¡usa,t he cavano dalla ialina eh è una spe< ie di ccrvoni- f I c. p. r><>) Questa ultima bevanda cattivissima parve al viaggiatole, e pervi’ •Mtxilcvolc Jet biasimo che alla cervogia da il Redi. 60