polcro eli Cristo in Gerusalemme 9?’ in persona, perchè ogn’anno
ve ne vanno infiniti deJdelti popoli a questa devozione, ma fu disconfortato da tutti i suoi baroni di non lo fare per il pericolo grande, che v era, dovendo passar per tanti luoghi, e terre di Saraceni suoi nemici. E però deliberò di mandarvi un Vescovo, che
era reputato uomo di buona, e santa vita, quale andatovi, e fatte le sue orazioni in Gerusalemme, e offerte, che gli avea ordinato il re, nel ritorno capitò nella città d’Adem, dove il Soldano di quella, lo fece venire alla sua presenza, e quivi con minaccie lo voleva costringere a farsi maomettano 972. Ma lui stando
costante, e ostinato di non voler lasciare la fede cristiana, il Soldano lo lèce circoncidere in dispregio del Re d Abiscini, e lo licenziò. Costui tornato, e narrato al suo signore il dispregio e
villanìa, che gli era stata fatta, subito comandò, che il suo
esercito si mettesse ad ordine, e con quello andò a distruzione
e mina del Soldano d’Adem 9?3. Qual intesa la venuta di questo re grande d Abiscini, fece venire in suo ajuto due gran
re Saraceni suoi vicini con infinita gente da guerra. Ma azzuffatisi insieme, il re d’Abiscini fu vincitore, e prese la citta di
Adem, e li diede il guasto per vendetta del dispregio che era
stato fatto al suo Vescovo. La gente di questo reame d’Abiscini vive di frumento 9>’’, ripi, carne, latte, e fanno olio di susimani, e hanno abbondanza d’ogni sorte di vettovaglie. Hanno
971. Il sepolcro di Cristo in Gerusalemme. » Di questa terra sogliono andare
ogni anno molti frati in Gerusalemme in peregrinaggio, e anche molli preti »
(Alvarez II.un. Nav. t. i. p. 272). Questo viaggiatore parla d’una Cura vana eha
vide partire da Barnagasso composta di 556. persone.
972. Farsi maomettano. Sovente accadono queste violenze dei Maomettani
c de’Gentili contro gli Abissini. La Carovana di cui parla l’Alvarez passato Suachen
fu assaltata dagli Arabi,i quali uccisero varie persone, altre ne ridussero a servitù
e sole i5. scamparono dalle mani dei Maomettani (l.c.).
973. Adem, cioè Adel.
974. Vive di frumento. L’Alvarez che fù in un ricco monastero d’Abissinìa
dice: » che essi non coltivano altra cosa se non campi di miglio, e buche d’api. Nutriscono poi molte mandre di vacche, dalle quali ricavano latte e butirro »
(Barn. t. 1. p. 214 D). Secondo esso i soldati si cibano di farina d’orzo, di ceci, e
di miglio tostato che portano seco. Trovano da per tutto buvi e vacche, e se è il
tempo del grano portano di quello (ibid. p. 271.). >> Le loro vettovaglie sono carni di tutte le sorti, latte, butirro, e miele, pan di fromento, e di miglio, e di
queste cose ve n’è grande abbondanza » (Burbos. llam. t. I. 522. D-)