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CAP. XXXVI. Dall’isola di Zenzibar. / Dopo questi di Magasiar, si truova quella di Zenzisenza vela e senza vento possano essere condotti a pericolare nel canale, che è fral Madagascar e il Continente,o essere sospinti nelle isole e secçagne di quei mari. E siççome i Mori di questa costa Zanguebar navigano con navi e con Zambuchi cucili con cuoj«’, e non impegolati al modo delle nostre navi,perciò non atti a soffrire l’impeto dei mari freddi della terra del Capo di Buona Speranza, e ove accadano fortune, e temporali fatti: e siccome avevano ancora l’esperienza di alcune navi perdute che corsero contro quelle parti del grande Oceano Occidentale, non volsero imprendere lo scuoprimento della terra che giace a ponente del Capo delle Correnti, ancorchè molti il desiderassero come essi confessavano (Barros Dec.i.Lib. Vili. c. 4)• Ma o per ventura, o per arditezza alcun navilio degli Arabi era penetiato nell’O-eano Atlantico, e non era ignoto loro sino da antichi tempi che l’Oceano faceva il giro dell’Affrica. Il Relatore Maomettano pubblicato dal Kenaudot cesi ne discorre. ’ On a dècouvert de notre temps, une chose toute nouvelle, et qui ètoit inconnue autre fois a ceux qui ont vècu avant nous. Personne ne croyoit que p la mer qui s’ èstend depuis les Indes jusque à la Chine eut aucune comunication avec la mer de Syrie: et on ne pouvoit pas se mettre cela dans l’èsprit. Voicy ce qu’ est arrivè de notre temps, selon ce que nous avons apris. On a trouvè dans t li merde liourn (il Mediterraneo) les dèbris d’un Vaisseau Aiabe que la tem■» pète avoit brisè, et tous ceux qui le montaient estant pèris, les Ilots l’ayant mis i« en pieces, elles furent portèes par le vent, et par la vague jusque dans la mer des Cozars i de la au can.d de la Mer Mèditerranèe, d’ ou elles furent enlin jettes sur la côte de Syrie. i> Ne adduce in prova che la nave era un zambuco coperto di cu j > cucito costruzione particolare delle navi di Siraf (Anc.Relat. p. 74)• ^ siccome 1! Relatore scrisse secondo il lU-naudot l’anno 877 (Prefac. p. ix.) questo scuopi¡mento è del nono secolo, hgli è vero che a mente del Relatore la comunicazione ira il mare dell’India e il Mediterraneo esisteva per la parte settentrionale dell’Asia, ma c gli è evidente che gli Arabi rettificarono questo eirorc, e riconobbero che la comuni razione esisteva per l’Oceano Atlantico. Abulfeda dice infatti che comunica l’Oceano Occidentale coll’Indico, e che faceva il mare il giro dcU’Affrica a mezzodì deU’cqualore (Geogr.p. 140.Gli Arabi servili copisti di Tolomeo abbandonarono l’opinione delle terre incognite thè a mente «lei Geografo chiudevano I I rilreoa mezzod. I>• questo importantissimo scuoprimento di gli Arabi diede il primo il Polo contezza all’huropa, ciò viene chiaramente dichiarato dalla sua relazione del Zanguebar che appella i.v.la. Non dissimulo che esso clic attingeva notizie dagli Arabi, potè interpretare la voce gmras isola, quantunque »ignilichi anche penisola. Ma siccome parla di quella estrema terra Alìricano che aveva stabilimenti Arabi sino a òofa/n, e dite che volge attorno due mila miglia, e che è isola, è evidente che viene a dichiarare ch’era I Affrica accerihiatu dal mare a mezzodì, come la aveva veduto segnato nelle <«ute «Irgli Arabi, di cui