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Tu mandato per ambasciatore dal sopraddetto Signor Alaù, al Gran Can, che è il maggior re di tutti i Tartari ^ quale sta ne’ confini della terra fra Greco, e Levante, detto Cublai Can, 13 il qual’essendo giunto in Bocara, e trovando i sopradetti due fratelli, i quali già pienamente avevano imparato il linguaggio tartaresco, fu allegro smisuratamente, però che egli non aveva veduto altre volte uomini Latini, e desiderava molto di vederli, e avendo con loro per molti giorni parlato,, ed avuto compagnia, vedendo i graziosi, e buoni costumi loro, gli confortò, che andassero seco insieme al maggior re de’Tartari, che gli vedrebbe molto volentieri, per non esservi mai stato alcun Latino, promettendo loro, che riceverebbero da lui grandissimo onore, e molti beneficj. 1 quali vedendo, che non poteano ritornare a casa, senza grandissimo pericolo, raccomandandosi a Dio, furono contenti ¿’andarvi. E così cominciarono a camminare col detto ambasciatore, alla volta di Greco, e Tramontana, avendo seco molti servitori cristiani, che aveano menati da Venezia. E un’anno intiero stettero ad aggiungere alla corte del prefato maggior re de Tartari. E la cagione perchè indugiassero, e stettero tanto tempo in questo viaggio, fu per le nevi, e per le acque de’fiumi ^ che erano molto cresciute. Sicchè camminando, bisognò, che aspettassero fino a tanto, che le nevi si disfacessero, e le acque che discrescessero e trovarono molte cose mirabili, e grandi delle quali al presente, non si fa mezione perchè sono scritte per ordine da M. Marco figliuolo di M. Niccolò in questo libro seguente.,3 I quali M. JNiccolò, e M. Maffio essendo venuti davanti il prefato Gran Can, il qual’era molto benigno, gli ricevette allegramente, e fece grandissimo onore, e festa della loi ’o venuta, perciocchè mai in quelle parti erano stati uomini Latini, e comincio)li a dimandare delle parti di Ponente, e dell’Im12. Cublai-Can. I)i tvso.si tratterà in altro luogo. Appallalo il maggior re •ti tulli i Tartari, perchè p’’r (pianto e la dinastia del Kìptchak, e quella di Versiti, e quella di Augatai avesse scos.su la soggezione della dinastia che regnava in ’J’artaria ed in Lina, davano a questa sempre grandi dimostrazioni di iispetto e di deferenza. irj. Fa d’uopo per hen distinguere qual fosse‘la via tenuta dai Poli vecchi, • odi <1,1 |i’ ’lio, notare che ci avveite chi nel libro seguente pai lei a delle cose che ’•s.i videro, non meno che di qu- Ile da lui vedute, e occulte non poca sagacità p<r distinguerei luoghi visitati o da es.si nel primo viaggio, oda lui nel secondo, di eui parla posteriormente alla rinfusa.