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con molte genti a piedi, e a cavallo per acquistarla>e mosse gran guerra a quel regno. E il re che era molto vecchio, nominato Accanibaie, non avendo gemi con le quali potesse far resistenza alle fòrze d esso Gran Can, si ridusse alle fortezze de’ castelli, e citta ^ che erano sicurissime, e si difendevano francamente. Ma i casali e abitazioni, ch’erano per le pianure, furono rovinate e guaste. E il re vedendo, che queste genti distruggevano, e rovinavano del tutto il suo regno, mandò ambasciatori al Gran Can esponendoli, che essendo egli uomo vecchio, e avendo sempre tenuto il suo regno in tranquilla pace, li piacesse di non volere la distruzione di quello, ma che volendo iudi rimuovere detto barone con le sue genti, li farebbe onorati presenti ogni anno col tribnto d’elefanti, e legno d’aloè. Il che intendendo il Gran Can, mosso a pietà, comandò subilo al detto Sagatu, che dovesse partirsi713, e andar ad acquistar altre parti. Il che fu eseguilo immediate: e da quel tempo in qua il Re manda al Gran Can per tributo ogn’anno grandissima quantità di legno di aloe, e venti elefanti de’più beili e maggiori^ che trovar si possano nelle sue terre. E in tal modo questo re si fece suddito del Gran Can. Ora lasciando di questo, diremo delle condizioni del re, u della sua terra. E prima in questo regno alcuna donzella di • n i veniente bellezza non si può maritare, se prima non è presentala al re, e s’ ella gli piace, se la tiene per alcun tempo, e poi le fa dare tanti denari, che secondo la sua condizione ella si possa onorevolmente maritare. E M. Marco Polo nel ’»280. fu in questo luogo, e trovò, che il detto re avea trecento e venticinque figliuoli ?‘5 tra maschi, e femmine, i quali maschi, per 7’3. Che dovesse partirsi. Sembra che ciò non fosse operato dalla pietà, ma più probabilmente dall’aspra guerra che lecevano a Cublai la C»< cincina e il Tunisino, e dal prurito estremo ch’esso avea di trar vendetta di quei popoli. 714’ Marco Polo nel ubo. La spedizione di Sotu in qucllè parti accaduta nel l?8?, dimostra errata questa data e che debbe leggerai i a85 come nel nostro Testo, e come fu detto nella dichiarazione al secondo Libro, nella quale si spiegano i molivi di questo viaggio del l’olo (t. II. p. «49) • 7i5. Trecento e venticinque figliuoli. Il Geografo Ciuese, tradotto da Amiot (Recher. sur Ics Chin. t. X.IV p. 29^) parla del re »li Pape che avea boo mogli tiascuna delle quali aveva una borgata per appannaggio. 11 (Reografo dice che alla citta dell’Yunnan, ove risiedeva il tribunale che avea giurisdizione su quella contratta sin li, eranvi jti J’cheng, o stazioni, che per altio non ’i può affermare se corri