detta isola, secondo che dicono quelli ch’ hanno pratica di quella contrada. V’ ha un gran palazzo tutto coperto di piastre d’oro,
secondo che noi copriamo le case, ovvero chiese di piombo, e
tutti i sopra cieli delle sale, e di molte camere sono di tavolette
di puro oro molto grosse, e così le finestre sono ornate d’oro.
Questo palazzo è così ricco, che ninno potrebbe giammai esplicare la valuta di quello. Sono ancora in questa isola perle 685 infinite, le quali sono rosse 686, ri tonde, e molto grosse, e vagliono quanto le bianche e più. E in questa isola alcuni si seppelliscono quando son morti, alcuni s’ abbruciano 687. Ma a
quelli che si seppelliscono, vi si pone in bocca una di queste
perle, per esser questa la loro consuetudine. Sonovi eziandio
molte pietre preziose 688.
Questa isola è tanto ricca, che per fama sua il Gran Can,
che al presente regna, che è Cublai, deliberò di farla prendere 68g,
e sottoporla al suo dominio. Mandò adunque due de’suoi baroni
con gran numero di navi piene di gente per prenderla 690, de’
e elei palazzi e per essere con (orticazioni separato dal resto della città.
Fa la sua residenza in vasto palagio che è distinto dagli altri per la magnificenza
ed altezza della sua torre (ibid. t. I. p. 2/^5).
685. Perle le quali son rosse (V. t. I. p. i5i.n.)
686. Alcuni si seppelliscono.... alcuni s’abbruciano. Thunberg dice:
ardono, o sotterrano i morti. Oggidì non ardono che i morti qualificati ’ (\oy.
t. III. p. 4i3).
687. Molte pietre preziose. Numera il Kaempfero agate, alcune delle quali
somiglianti a zaffiri, corniole, diaspri, e perle (t. J. p. 174).
688. Di farla prendere. Gli Storici Cinesi non allegano a tra causa della
spedizione, che la cupidità di Cublai Can di saccheggiare quell’Impero. » Il avoit
’ oui dire sans doute que ces royaumes ètoient riches en bijoux et en choses rares,
qu’ il avoit la cupiditè de s’ approprier » (Hist. Gen. de la Chin t.IX. l.c.).
689. Gran numero di navi... per prenderla. Il P. Amiot nell’opera intitolata: „ Introduzione alla cognizione dei popoli che furono o che sono tributa,, rj della Cina,, in francese traslatò la Storia di questa spedizione (Mein.
Concer. les Chin. t. XIV. p. 281). 11 Pinkerton la credeva inedita (Geogr. t. IV.
p. 281). Secondo il dotto Missionario la spedizione accadde nel 1281, e l’armata
Cinese, Tartara, o Coreana oltrepassava i 100,000 uomini. Il Gaubil per lo più
arretrato di un anno nelle sue computazioni cronologiche, pone che accadesse l’ottava Luna dell’anno 1280. Secondo esso la tempesta ruppe l’armamento navale, e
vi perirono 3o,ooo ’l’artari-t e circa 70,000 Cinesi o Coreani furono fatti prigionieri
(apud Souc. p. 2or). Confermano il fatto le Storie Cinesi e Giapponesi. La cronaca\
di questi «lata dal Kaempfero pone il fatto come accaduto il nono anno del regno
dell’Imperadore Gouda. Ei incomincio a regnare nel 1175. Secondo la Cronaca