isola molto grande, le cui genti sono bianche 681 e belle, e di
gentil maniera. Adorano gl idoli 6Sa, e mantengonsi per se medesimi, cioè, che si reggono dal proprio re. Hanno oro in grandissima abbondanza 683, perchè ivi si truova fuor di modo, e il
re non lo lascia portar fuori, però pochi mercanti vi vauno, e
rare volle le navi d’altre regioni. E per questa causa diremovi
la grand’eccellenza delle ricchezze del palagio del Signore 68^ di
i638 fecero perire in un sol giorno 37,000 Cristiani, e a gran disdoro degli Olandesi
di quella età ajutati da essi (Kaempf. t. II. p. 253). Tanto sanguinaria ed atroce fu
la persecuzione di quel governo, che fu spento il Cristianesimo nell’isola (ibid.
p. 3o4 Thunb. t. II, p. 274 e seg.).
681. Le cui genti sono bianche e belle. La differenza dice il Kaempfero che
vi è nei lineamenti dei Giapponesi delle varie provincie è una prova dei diversi
rami che sono stati innestati al tronco primitivo di quel popolo. Comunemente il
popolo di Aipon è brutto, piccolo, scuro di carnagione, ha le gambe grosse, il naso
schiacciato, e le ciglia folte, ma non ha gli occhi tanto incavati quanto i Cinesi. I
discendenti peraltro delle più antiche e nobili famiglie, gli ottimati dell’Impero
hanno maestosa statura, dignitose maniere, e molto somigliano agli Europei. Gli
abitanti di Satzuma e di Oosijmi e di Fiugn, sono di mezzana statura, ma forti,
coraggiosi, arditi, civili e manierosi (Hist. du Japon. t. ]. p. i52). Dice il Thunberg f t. III. p. 193) che i Giapponesi sono generalmente benfatti, svegliati, sani,
forti e nerboruti; ma che non potrebbero misurarsi cogli abitatori dell’Europa
settentrionale: che sono di mediocre statura, e adusta, quantunque sianvi persone
orpulenti. La cu nazione di alcuni è olivastra, d’altri abbronzata, e bruna e bianca:
arsiccia è quella dei campagnuoli che stanno scoperti l’estate. Le donne agiate che
non escono mai senza velo non cedono per carnagione alle più belle Europee,
6^2. Adorano gl’idoli. (V. t. !, p. i53 n. d)
683. Oro in grandissima abondnnza. il Kaempfero enumera parecchi luoghi
ove sono cave d’uro, alcune dalle quali ricchissime, ed una della provincia di Calta
tanto ricca che we fu vietata l’escavazione per non ridurre a prezzo vile il metallo
(t. I. p. 170). Dice inoltre (ibid. p. 1G6): » la maggior ricchezza del paese, in
9 virtù della quale questo Impero supera la maggior parte dei paesi conosciuti,
9 consiste in ogni sorte di minerali, e di metalli particolainiente, oro, argento e
9 rame 9.
G84 Delle ricchezte del palazzo del signore. 11 citato celebre viaggiatore hi
data la pianta di Jedo capitale dell’impero, e del palazzo di residenza dell’impera’
dure secolare. E vastissimo ed ornato sul colmo, e.sugli angoli del tetto di diugoni
dorati che gli danno un’apparenza magnifica. E curiato secondo il consueto di cornici che Sanno cesellare, di pitture, e d’intagli. Il Palazzo ¿diviso in due grandiose fabbriche unite da gallerie; ha giardini, boschetti, e stagni thè servono di diporto alla corte. Non è fatta menzione però di qu> Ila rirchczza favolosa dicui sulla
fede altrui palla il Polo (K.aempf. t. III. p. Ha). Il medesimo ha anche «tesoriIto il
palazzo del Uairi o Irnprrudorc dell’ordine sacerdotale a Miaco. Occupa un cpmrticrc di Ja ci Ili, clic può dusi di per st una città pei d numero delle strade,