GAP. LXIX.
Dell entrata del Gran Can.
Or parliamo alquanto dell’entrata 63/», che ha il Gran Can
della città di Quinsai, e dell’altre a quella aderenti. 11 Gran
Can riceve da detta città, e dall’altre, cne a quella rispondono,
ch’ è la nona parte, ovvero il nono regno di Mangi, e prima del
sale 635che vai più quanto alla rendita, di questo ne cava
ogn’anno ottanta toman d’oro, e ciascun toman è ottantamila
saggi d oro, e ciascun saggio vale più d’un fiorino d’oro, che
ascendería alla somma di sei milioni, e quattrocentomila ducati 636. E la causa è ch’ essendo detta provincia appresso l’Oceano, vi sono molte lagune, ovvero paludi, dove l’acqua del mare
l’estate si congela 637, e vi cavano tanta quantità di sale, che
ne forniscono cinque altri regni della delta provincia. Quivi nasce gran copia di zucchero G38, qual paga come fanno tutte T altre
ecco il colmo dell’iniquità, l’origine di tutti i disordini (Du Hald. t. II. p. 364)•
Ma col corrompersi le costumanze ne hanno i padri abusato. Indi la colpevole consuetudine ed empia di espone, e di vendere i figli, praticata tuttora.
634. Entrata. I tributi della provincia di Tche kiang erano a tempo del P.
Martini 2,510,299 sacchi di risoj libbre 370,446 di seta cruda, 2574 balle di seta
filata. Quattro volte nell’anno inviavano alla corte alcuni barconi carichi dei più
belli e preziosi drappi di seta di squisito lavoro: 8.704, 492 fasci di fieno: 444)7^4
salme di sale, oltre le entrate derivatiti da due gabelle stabilite nella capitale, una
dulie merci, l’altra sui legnami. Esso aveva udito « li re più volte che il complesso
dei dazj della Provincia ascendeva a più di quindici milioni di Scudi (Atl. Sin.
pag.,32.).
655. E prima del sale. Il fiume di Ning-po ha saline da tutte due le rive
(Du Hald. t. 1. p. 178).
656. Sei milioni e quattrocento mila ducati. Parlandosi qui di saggi, di fiorini, e di ducati potrebbe nascere equivoco sul valore di dette monete. Il fiorino è lo
zecchino veneto, ed anche per ducato dee intendersi lo stesso zecchino, come ciascuno può accertarsene moltiplicando gli ottanta tomani d’oro per ottantamila
saggi, o fiorini. Infatti nel Testo della Crusca dice: che monta per tutto sei milioni e quattrocento mila saggi d’oro » (t. I. p. 144)•
657. L’estate si congela. Ivi come nelle saline di Portuferrajo, di Sardegna e
di Trapani, in laghetti aitefatli arginati si raccolgono alcuni pollici d’acqua inaiina. L’ardore del sole nell’estate ne fa evaporare la parte aqUosa, e il sale si distali izza come nelle caldaje col fuoco.
658. Quivi nasce gran copia di zucchero• l’Ambasciata Inglese nel risalire il