tenne anni ire, che non si voìse rendere al Gran Can, dopo,
ch’egli ebbe acquistata la provincia di Mangi. Eia causa era
questa, che non si poteva approssimar l’esercito alla città, se
non dalla banda di Tramontana, perchè dall’altra parte vi erano
laghi grandissimi 563, d’onde si portavano alla città vettovaglie
eli continuo, nè si poteva vietare. La qual cosa essendo riferita
al Gran Can, ne pigliava un’estremo dispiacere, che tutta la
provincia di Mangi fosse venuta alla sua obbedienza, e che questa sola stesse in questa ostinazione. Il che venuto all’ orecchie
di M. Niccolò, e di M. Maflìo fratelli, che si trovavano in corte
del Gran Can, andorno subito a quello, e si profersero di far
fare mangani56^ al modo di Ponente, con li quali getteriano pietre di
trecento libbre, che ammazzeremo gli uomini, e rovinerebbero
le case. Questo ricordo piacque al Gran Can, e ebbeio molto
caro; e subito ordinò, che li fossero dati fabbri eccellenti, e maestri di legname, de’quali n’erano alcuni Cristiani Nestorini 5Gj
36). Labili grandissimi. Le Roux de Huuter&yes pone un suo sproposito in
bocca del Polo, asserendo che l’illustre viaggiatore dico, che la città riceveva
soccorsi per mare, dal quale essa è molto lontana. Ma ciò non si legge net
Polo, ma solo dai laghi. Ed è molto probabile che i Cinesi che difendevano
la citta profittassero del fiume Han per allagare le campagne vicine e renderne
impraticabili gli approcci. Errata è la rubrica della lezione Ramusiana, mentre
la città non fu espugnata per Messer Niccolò, e Messer Maiiìo, ma il figlio dice
soltanto che le macchine fatte costruire da loro contribuirono alt’espugnazione
della cittì1. Credo che il Polo non fosse stato a Sj-ang-j-ang-fu.
564. Mangani al modo di Ponente. Per quanto il Visdelou asserisca che
queste macchine erano cannoni, il Gaubil esita nel decidere se debbano essere
creduti cannoni, o mangani (Gaub. apud. Souc. p. 198). Usarono come si disse
i Cinesi e i Tartari tubi incendiari (N. 237) coi quali gettavano contro il nemico una specie di fuoco greco, che usavano scagliare anche colle freccie
incendiarie. Nella Storia della Cina (t. IX. p. 36) si narra che il generale Sunhutehin che comandavaia flotta Mogolla sul A iang, nell’attaccare il combattimento ordinò ni soldati: » de s’attacher a brider la flotte des Ghinois avec leurs
flèclies enilammees». Queste rendevansi inutili se avessero, usato il cannone che
avrebbe impediti i navilj d’accostarsi troppo da vicino.
565. Cristiani Nestorini. Il GaubiL dice che i direttori delle macchine erano
Maomettani, ed osserva che i Cinesi poterono confondere i Cristiani e i Maomettani (p. 167). Le Storie Cinesi dicono » AliKaija qui venoit des pays Occidentaux, ayant propose de faire usage d’une nouvelle machine, propre a
i> lancer des pierres, los assiegeans s’en servirent si à propos, qu’ ils enleverent
’ d’abord touts Ics dehors ’. Conferma le Roux de Hauterayes che le macchine
furono provate a Ta tu, e d’indi furono mandate a Srang-yang verso lo spirare
dell’anno 1272 (Hist. Gen. de la Chin. t. IX. p. 52y).