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CAP. XLV. Della provincia di Bangala /’9‘. La provincia di Bangala è posta ne’ confini dell’India fa’ 4f)i- Bangala. Cosi anche nel Testo a penna Riccardiano. Per quanto alcuni letterati più amatori di tenebre che di luce, si dichiarino sostenitori della strabocchevole antichità degli Indiani, che rivaleggiano in favole di tal natura coi Babilonesi, e cogli Egizj, l’India come lo avverte il celebre Renne!, non ha storia che sia anteriore all’epoca delle conquiste Maomettane, avvenute poco dopo il mille. I fatti di quelle genti, anteriormente a detta epoca sono del tutto ignoti. Sembra che i sacerdoti per mantenere autorità alle loro favole tenessero a bella posta nell’ignoranza quei popoli. Conservavano alcune poche tradizioni gl’indiani della spedizione d’Alessandro, nta che non si accordano con ciò che ne dicono le storie greche. Il Persiano Mahomed Ferishta sull’incominciare del secolo XVII. compose una storia dell’Indie, che fu tradotta in Inglese dal Dow. I materiali i più importanti della storia Indiana esistono in un poema detto Maliabanut, che secondo il Rennel merita la stessa fede dè¡l’Iliade per le cose di Troja (I\enn. Descrip. de l’Indost. Paris 1800 t. I. p. 39). Malgrado le cure del diligente Deguignes che cercò la relazione dei fatti dell’Indi« nelle Storie Cinesi non riuscì a traine lumi maggiori (Hist. des Huns t.I. p. 168). 492: Provìncia ne’ confini dell’Indie. Il Polo non comprende nell’Indie il Bengala. Ài tempi di lui era una provincia del grand’impero Indostanico. Credo che non saia al leggitore disgradevole che io diagli una sommaria contezza delle vicende di quell’impero, desunta dal Sommario Storico del Rennel, incominciando dall’epoca, che ebbe l’infausta ventura di cadere in potere dei Maomettani, o al dire dell’illustre Inglese dei più infami conquistatori per la loro intolleranza e dispregio per le lettere e per lè scienze, per abituale infingardaggine, e pel trattamento iniquo che fanno alle donne (ibid. p. 4°)• Innanzi che gli Imperatori Maomettani di Gazna conquistassero 1 Indoslan sembra che l’India di la dal Gange formasse un vastissimo Impero, che per l’ignavia degl’imperanti era in preda all’anarchia, lo che occasionò lo smembramento di non poche proviucie che si eressero in indipendenti reami. Mahmud imperadore di Gazna ne divisò la conquista, e le intestine turbolenze agevolarono l’impresa. L’impero di Gazna era uno smembramento del reame di Buccara-, questo dell’impero dei Califfi. Fondatore del trono di Gazna fu Àbistagi governatore del Korassan che si ribellò nell anno 9^0, Mahmud fanatico Maomettano entrò nell’India l’anno 1000. Collegaronsi i principi Indiani contro di lui, ma una vittoria del Gaznavida fece passare sotto il suo Kccttro buona parte dell’Indostan. Si dichiarò persecutore crudelissimo degli idolatri mosso a conquistare più per distruggere l’idolatria che per ampliare stato. I\ovinò i più celebri templi lndostaniii, e con ripetute spedizioni andò sempre più distendendo le sue conquiste, jylohomud Gorì uno dei successori di lui non