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canovaccio. Hanno linguaggio da per se e s’ appartengono alla provincia di Thebeth la qual confina con Mangi e fu altre volte così grande e nobile, che in quella erano otto regni, e molte città e castella, con molti fiumi, laghi e monti; ne’quali fiumi si truova oro di pajola ’36 in grandissima quantità. Ne’regni di detta provincia si spende, come ho detto il corallo per moneta, e anche le donne lo portano al collo, e adorano li suoi idoli, e si fanno molti zambellotti, e panni d’oro, e di seta. E vi nascono molte sorti di spezie, che non si portano mai ne’ nostri paesi. E quivi gli uomini sono grandissimi negromanti +3?, imperochè fanno per arte diabolica i maggior veneficj, e ribalderie, che mai fossero viste, ovvero udite. Fanno venir tempesta,, e folgori con saette, e molte altre cose mirabili. Sono uomini di mali costumi. Hanno cani molto grandi 438 come asini, più grossi sono da toro preferiti. Vestonsi caldamente. l’estate portano vesti di lana, nell’inverno pelli di castrato o di volpe conciate ma col pelo. 45Linguaggio da per se. Della favella e scrittura Tibetana trattò diffusamente il Giorgi ( Alph. Tibet.). Essi hanno due scritture, la magica e la volgare: la prima usano soltanto i Letterati (ibid. p. 675. V. t. I p. 106 not.). 455. Qual confina con Mangi. » Comprendiamo, dice il Malte Bruii (Geogì. Lib. LYVI.) sotto la denominazione di Tibet tutti i paesi a. Tramontana ’ dell’Indottati, che sono a levante della Gran Buccaria, a mezzodì della pic9 cola, a libeccio del languì, (considerato questo nel più ristretto signift9 cato) all’occidente della Cina, e a maestro dell’Impero dei Birmauni. Il v piccolo Tibet, lo stato di Lntak a occidente, il Butan al mezzodi, possono 9 essere considerati paesi a parte. A scirocco i confini Tibetani sono poco 9 noti; a Tramontana sonovi intere provincie a noi sconosciute ». 4%. Oro di pajula. Ceterum aurifudinac Betanenses, de quibus scribebat Nubiensis, pi are $ sane et copiose in provi nei s U, l’zang, Kiang, Tak-po, Congbo, et Khang (Alph. Thihet. p. 465)• Ed ¿ perciò che i fiumi che hanno origine nel Tibet, e soprattutto il Kiri - cha - kiang, di cui faremo menzione posteriormente sono ricchi d’oro di pagliuola. 4^7. Grandissimi negromanti. La magia, c i maghi sono tenuti in grandissimo conto in Tartaria, nella penisola di l.i rial Gange come dirassi, ma gl’impostori Tibetani, sacerdoti del culto di Lama erano accolti alla corte di Cuhlai C-m, cui come si disse fu rimproverata soverchia crudeltà per essi. Il credito in cui erano tenuti appo il loro signore accreditoili presso i Tartari, ed il nostro ne fece menzione come diffusi fra loro sotto nome di Tobet. (Lib. I. cap.)• 4Vi. Cani molto grandi. Relativamente ai cani tibetani (V. t. I. p. 107 not. b). Intorno ai buoi di questa razza (V. t. I. p. 5/» not-)•