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quella parte confina il termine della cacciagione del Signore, dove niun’ardisce d’andar alla caccia, eccettuando il Signore con la sua famiglia, echi è scritto sótto il capitano de’Falconieri. Ma da quel termine innanzi può andarvi purchè sia nobile. Nondimeno quasi mai il Gran Can andava alla caccia per quella banda. Per la qual cosa gli animali salvatichi erano tanto cresciuti, e moltiplicati, especialmente le lepri, che guastavano le biade di tutta la detta provincia. La qual cosa fatta intendere al Gran Can, v’andò con tutta la corte, e furono presi animali senza numero. CAP. XXIX. Del regno eli Tciinfu. Poichè s’è cavalcalo dieci giornate partendosi da Gouza, si trova un regno nominato Tainfu 401, ed è capo di questa provincia, con una città che ha il medesimo nome. La qual è grandissima, e molto bella. F quivi si fanno gran mercanzie, e molte arti, e gran quantità di munizioni d’armi, che sono molto a proposito ]>er gli eserciti del Gran Can. Vi sono ancora molte vigne, dalle quali si raccoglie vino in grand’abbondanza. E bench è in tutta J ainfu,oa, non si trovi altro vino di quello che nasce nel distretto di questa città, nondimeno s’ha vino abbastanza per tutta la provincia. Quivi hanno ancora frutti in abbondanza, perchè hanno molti mori, e vermicelli, che producano la seta. 4nl. 7’ainfu. II i’adre Martini (All. Sin. p. 2y), c Magaillans (p.6) avvertono essere ’l’ai-jven-fu capitale del Cluxn-si. Confermano ambedue i’ahbondanza di vino che dà if suo territorio. I Gesuiti di li lo spedivano nelle altre provincie. Siede sulle rive del tuen-ho; (e qui avvertiremo una volta per t’-mpre che Ho in Cinese significa fiume). L città antichissima, e nobilissima, ll-i nove miglia di giiu, ed è cinta di forLi mura. Negli antichi tempi fu capitai»- di rrame, «1 uno dei più nobili cdi(i/.j che contenga è il palazzo reale (Mart. I. c.). Il M igaillans (Le.) ei appara che ivi stabilirono la loro residenza i Tartari, innanzi che facessero la conquista del Ve-lchc-li. ¡Ma ciò dee intenderti dei Manti usi. fecondo le tavole del Duhaldo Lat. S7.0 5V Lon^. oc. da Ftkino ’j.° Gii.’ 402. In tutto Tainfu, cioè nel rimanente della provine i’.