nomi eli jiazioni scrivono in modo affatto sconosciuto ad
uno straniero. A cagion d’esempio ipopoli Eyghur scrivono
Uei-u-cul. Altro imbarazzo reca la consuetudine di essi di
appellare alcune genti in modo totalmente diverso da quello
usato dagli altri popoli Asiatici, dalle favelle dei quali ne
trassero i nomi gli Europei. /litro non lieve inciampo è il
diritto che si arrogarono i sovrani di quell’impero di mutare i nomi delle città, come si avverte nei prolegomeni al
nomenclatore di tutti gli antichi e nuovi dipartimenti della Cina, pubblicato nella Storia Generale di quell’impero (t. XII.
p. 13), talchè alcune città non hanno oggidì i nomi che
avevano ai tempi del Polo. D’altronde ciascuno che studi
la storia del suo paese, s’accorge esser di non lieve difficoltà
anche nel seno stesso della sua patria I illustrare è fatti,
e luoghi e cose di cinque secoli remote.
Crediam per ultimo avvertire che sarebbe rendere un gran
servigio alla geografia cinese, se tutti i geografi e i viaggiatori, invece di storpiare a loro g’eisa quelle voci, pella lusinga
di renderne esattamente il suono nei loro alfabeti, adottasse
ro il modo di scrivere dell’Atlante Cinese dei JMissionarj
redatto dall’Anville, non essendovi chi possa contendere
con essi, in dottrina e cognizione delle cose di quell’impero.