Pagina:Polo - Il milione, Pagani, Firenze 1827, II.djvu/261


224

Cinese, di cui si estese la cognizione in Europa per opera delle Missioni, pei lavori ordinati dalla Congregazione di Propaganda, del Collegio Cinese da essa fondato in Napoli. Nè con minore efficacia promosse gli studi delle cose Cinesi il Governo Francese. Le Missioni straniere furono non meno utili al Cristianesimo che alle lettere, he relazioni, le indagini dei Missionarj invaghirono e agevolarono il modo d’istruirsi delle cose di quelle genti, lo studio delle quali crebbe al sommo in reputazione nel secolo caduto, al quale uopo fu ravvisato utilissimo V appararne la favella,. Perciò fu commesso al Fourmont nel 17 i5 di fare incidere i caratteri Cinesi per procedere alla pubblicazione di un Dizionario. Nel 174.2 erano stali incisi 120,000 caratteri, ma la morte di quel celebre letterato sospese l’esecuzione di questo nobile disegno, ed ei solo d una Grammatica di quella favella arricchì la Repubblica delle lettere. Due illustri allievi fece in Francia il Fourmont, il Deguignes celebre per la Storia degli Unni, il De Hauterayes editore della Storia Generale della Cina, t rasi alata dal suo originale in francese dal P. Mailla. Ma giovi il ripeterlo non avrebbero gli Europei in quegli studi progredito senza un Martini, un Gaubil¿ un Mailla, un Arniot, ed altri celebri Missionarj, i quali tanto sJinternarono nella letturatura Cinese, che alcuni di essi furono capaci, come il P. Matteo Ricci, ed il P. Luigi Baglio, di scrivere opere Cinesi che formano V ammirazione dei letterati di quelle genti (Magaill. Nouv. Rei. p. 98). Solo nel 1813 fu pubblicato in Parigi il Dizionario Cinese per opera del Sig. De Guignes, figlio del testè rammentato che dimorò lungamente in Cina come residente di Francia. Ma. il dotto letterato confessa con lodevole candore che ad un tanto lavoro gli agevolò la via il gran Dizionario Cinese del P.Basilio, che nella spoliazione della Vaticana fu trasportato nella Parigina. La lingua Cinese è di una remotissima antichità, agevole a ravvisare dalla semplicità degli elementi che la compongono. Ivi come presso ogni altra nazione uno dei tanti dialetti che erano in uso in quel vasto Impero primeggiò sugli altri, e divenne la lingua colta che usano la corte, i magistrati, i letterali. Ottenne l’avventurosa predilezione quello della