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C A P. XXV. Degli astrologhi, che sojw nella città eli Cambalù. O u ’ Sono adunque nella città di Cambalù tra Cristiani, Saraceni, e Cataini, circa cinquemila astrologhi, e divinatori, alli quali il Gran Can ogn’anno fa provvedere del vivere, e del vestire, cornai li poveri sopraddetti, i quali continua mente esercitano la lorarte nella città. Hanno costoro un’astrolabio 380, nel quale son scritti i segni de’ pianeti, l’ore, e i punti di tutto l’anno. Ogn’anno adunque i sopraddetti Cristiani, Saraceni, e Cataini astrologhi, cioè, ciascuna setta da per se, in questo astrolabio veggono il corso, e la disposizione di tutto l’anno, secondo il corso di ciascuna Luna, perchè veggono, e trovano, die temperanza debbo esser dell aere, secondo il naturai corso, e disposizione de’ pianeti e segni, e le propietà, che produrrà ciascuna luna di quell anno cioè in tal luna saranno tuoni, e tempesta, e nella tale terremoti, e nella tale saette e baleni, e molle piaggio, nella tale saranno informità, mortalità, guerre, discordie e insidie, e cosi di ciascuna luna, secondochè troveranno, diranno dover seguitare, aggiungendovi, ch’ Iddio può fai più e meno, secondo la sua volontà. Scriveranno adunque sopra alcuni quaderni piccoli quelle cose ch’hanno da venire, in quell’anno, e questi quaderni si chiamano Tacuini38t. i quali >79. Astrologhi. Allorchè i Tali ari seguivano il culto Scìamanicp i loro in.dovini erano i ¿oli sacerdoti di quelle genti; » les pretrùs des Tartare# 8ont leurs dev.m # dice Kubriquis (Apud. Berg. p. 12 i), ed enumera quantità delle loro imposture. Mu qui il Polo intende di favellare degli astronomi che osservavano il cielo per fare i caU-ndarj, e che a poca o niuna scienza supplivano con grandi impostore, vantandosi d’indovinare le sorti dalle apparenze celesti. Non dee rei ar meraviglia che la Cina fosse infetta di tali credulità, ’e conveniva un secolo dopo combattei le aruh’“ in Italia. (Vita del Pctrar. Lib. IV. cap. 3)3tto. Aktrolnij. I)<di’ antichissimo uso dell’Astrolabio orli ’ Cina, e delle altre Mac« bine Astronomiche < he vi si adoperavano anticamente, iniian/.i che riforaiaMero ivi l’astronomia i Misaionarj l i menzione il Diibrido (t.lll. [>-374)• W1. 7 ’uccuini. Due il Padre le Conile, di tutti i provvedimenti di ii’UM (iuvtruo non esscrvene ab ituo, cui diano tanta • ura i Cinesi quanto per intubilo« U serie d«i tempi c delle leste. 1/ Imperodorc mantiene più di cento