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dell’inverno, e al tempo della state. Provvede ancora di vestimenta a! suoi eserciti, e in ciascuna città fa tessere panni di lana, quali si pagano della decima di quella. Ed è da sapere come i Tartari, secotidd i loro primi costumi avAiUi che conoscessero la legge idolatra non iàcevan’alcuna elemosina, àUzi quando alcun povero andava da loro, lo scacciavano con villanie dicendoli, va col malanno, che Dio ti dia, perchè s’ei t’amasse come ama me, laveria fatto del bene: ma perchè li savj degl’idolatri e specialmeilte i sopraddetti Badisi3’8, propostilo al Gran Can, che gli era buona opera la provvisione de’ pòveri, e che gli suoi idoli, se ne rallegrerebbono grandemente, egli per tanto così provvidde a’poveri come di sopra è detto: e nella sua corte mai è negato il pane a chi lo viene a domandare, e non è giorno, che non siano dispensate, e date via ventimila scodelle fra risi, miglio, e panico per li deputati officiali. Per questa mirabile e stupenda liberalità ^ che il Gran Gan usa verso i poveri, tutte le genti l’adorano coni’ un dio. 578. 1 sopradetti Bachsi. Non avvi dubbio alcuno che i Cinesi incivilirono le costumanze barbare dei Tartari, e deiMogolli. Quanto essi fosser crudeli si desume dal narrar Plano Carpini che in mancanza di alimenti non si astenevano dal cibarsi di carne umana (V. Not. 25o). Gengiscan fece trucidare cèntinaja di migliaja d’uomini. La loro perfidia la desume il Carpini da ciò^ ch’ essi praticavano ogni modo per determinare il nemico ad arrendersi, e poscia dimentichi delle promesse ne facevano strage, o lo riducevano a servitù. Quelli che volevano uccidere gli spartivano a cèntinaja. Spaccavano loro la testa coll’asce (Pian. Carp. p. 55). Erano inoltre superbi, e presuntuosi collerici e mentitori, e disprezzavano tutte le altre nazioni (ibid. p. 36). Aitone Armeno dice.• » Quando sono deboli o abietti, diventano amici e benigni • quando forti e gagliardi, diventano pessimi e superbi. Non vogliono alcuno dia loro presenza dica bugia, tuttavolta essi senza alcun rispetto mentiscono» (Rarn. Nav. Voi. 11. p. 64 D). La politezza, civiltà, e istruzione dei Cinesi cominedata dallo stesso scrittore, operò rispetto ai Tartari ciò che rispetto a Roma fece la Grecia. Graecia capta fer’um victorem cepit, et artes • Intulit agresti Latio. (Orai. L. II. Ep 2 y. i56)