ni che fanno li capitani e soldati, particolarmente nelle imprese e battaglie, ove si ritrito va nò, e quelle poi riferir al Gran
Can, qual conoscendoli benemeriti, se sono capo di centuomini,
gli fa di mille, e dona molti vasi d argento, e tavole di comandamento, e signorìa, imperocchè quello che è capo di cento
ha la tavola d’argento, e quello che è capo di mille ha la tavola d’oro, ovvero d’argento indorato, e quello che è capo di
diecimila, ha la tavola d’oro con un capo di leone. E il peso di
queste tavole è tale. Di quelli, che hanno il dominio di mille
sono ciascuna di peso di saggi cento e venti. E quella, che ha il
capo di leone, è di peso di saggi dugento e venti. Sopra tal
tavola è scritto un comandamento, che dice così. Per le forze,
e virtù dei magno Iddio, e per la grazia che ha dato al nostro Imperio, il nome del Can sia benedetto, e tutti quelli
che non l’obbediranno mojano, e siano distrutti. Tutti quelli, che hanno queste tavole, hanno ancora privilegi in scrittura
di tutte quelle cose, che far debbono, e possono nel suo dominio. E quello, che ha il dominio di cento mila, ovvero
sia capitano generale di qualche grand esercito, ha una tavola
d’oro di peso di saggi trecento; con le parole sopraddette, e
sotto la tavola è scolpito un lione con le immagini del sole,
e della luna, e oltre di ciò ha il privilegio del gran comaudamento, che appare in questa nobil tavola. Ogni volta, che
calvnlcano in pubblico, gli viene portalo un palio sopra la testa 3o3, per mostrar la grand autorità e potere, che hanno;
e quando seggono, devono sempre sedere sopra una cattedra
d’argento. E il Gran Can, dona ad alcuni baroni una tavola, dove è scolpila la immagine del girfalco, e questi possono menare seco tutto l’esercito d ogni gran principe, pei’ sua
avvi affari importante, la cui risoluzione non dipenda da varj, c talvolta da
tutti questi dicasteri. Sano provvedimento è inoltre quello di avere assegnato
ad ogni supremo Tribunale un sindaco, che invigila a tuttoció che vi si fa, che
assiste a tutte le adunanze, cui debbono essere comunicati tutti gli atli del
magistrato, e che avverte’ segretamente d’ogni cosa la Corte, o accusa pubblicamente i Mandarini delle mancanze che c ommettono non solo nell’animi»
lustrazione del proprio ulizio, ma anche nella vita privata, e perciò ne esamina Ir azioni, le parole, i costumi, r a cui nulla sfugge. Della montatura
jrnministraliva della Cina anc he più diffusamente del Padre Le Comte ha trattato, Magaillans (I. c:. p. 200).
jo j. ¡’alio toprn In testo (Veci. T. I. p. 6»j nut. d).