sono a modo di cervi 2’9, li quali anco cavalcano. Vivono similmente d’uccelli, perchè vi sono molti laghi, stagni, e paludi; e delta pianura confina verso tramontana col mare Oceano 2J0: e quelli uccelli, che si spogliano delle piume vecchie,
conversano il più dell’estate circa quell’acque, e quando sono
del tutto ignudi, che non possono volare, quelli prendono al
loro buon piacere, e vivono ancora de’ pesci. Queste genti osservano le consuetudini^ e costumi de’ Tartari, e sono sudditi al
Gran Can. Non hanno nò biade, nè vino 251, e nell’estate hanno
cacciagioni, e prendono gran quantità d’uccelli. Ma il verno
pel grandissimo freddo non vi possono stare bestie, nè uccelli. E
quando s’ è cavalcalo (come è detto) quaranta giornate si truova il mare Oceano, presso al quale è un monte, nel quale fanno
nido astori, e falconi pellegrini, e nella pianura. Ivi non sono
nomini, nè vi abitano bestie, nè uccelli, salvo che una manieri!
d’uccelli, che si chiamano Bargelach, e i falconi si pascono di
quelli: sono della grandezza delle pernici, e nella co;la sono simili alle rondini, e ne’piedi alli pappagalli, volano velocemente:
e quando il Gran Can vuol avere un nido di falconi pellegrini,
manda fino al detto luogo per quelli, e nell’isola, che è circondata dal mare, nascono molli girifalchi. E quel luogo tanto
verso la Tramontana, chela stella di Tramontana pare alquanto rimaner dipoi verso mezzodi 252: e i girifalchi nascono nellJ
249. Sono a modo di cervi. È agevole il ravvisare che questo animale da lui
descritto e il Renne, che abita tutte le terre polari del vecchio mondo. A tutti
è noto che la carne dell’animale serve di cibo (Lesseps Voy. du Ramiseli, t. II.
p. 54), il sangue di bevanda, e che quel dolce ed utile animale supplisce per
quelle genti alle bestie da tiro e da soma.
250. Mare Oceano. Da Marco Polo ebbero gli Europei la prima accertata
notizia che l’Oceano era il confine della parte settentrionale dell’Asia.
25 x. Non hanno nè biade nè vino. Assai esattamente sono descritte dal Polo leoostumanze dei popoli della Siberia che abitano a Settentrione del Baikal e del
fiume Saghalien Oula: ciò può vedeisi confermato dal Padre Gerbillon (Du Hald. t. IV. p. 57).
252. La Stella di Tramontana pare alquanto rimaner verso il mezzodì. Il
Testo da noi pubblicato dice: che la Tramontana rimane addietro verso il
mezzodì. Se s’ intendesse che la stella di Tramontana rimanesse a mezzodì del
zenit dell’osservatore, ciò sarebbe un errore manifesto. E il Polo sarebbe stato illuso dalle favole raccontate dai Tartari, ma secondo la Lezione Ramusiana
parrebbe che potesse interpetrarsi averci voluto significare, che la stella polare si