Pagina:Polo - Il milione, Pagani, Firenze 1827, II.djvu/153


116

CAP. XLIV. Della successione di sei Imperatori di Tartari 229 • e solennità che gli fanno, quando li spediscono nel monte Dopo Cingis Can, in secondo signore Cyn Can. Il terzo Bathyn Can. il quarto Esu Can. il quinto Mongù Can. Il sesto Queste montagne, soggiunge, danno principio alla ricca catena dei monti Altaik, che da Libeccio si dirige a Greco, e conserva tale dilezione sino all’Oby e più lungi, costeggiando il lembo settentrionale della vasta e alta catena dei Monti Sterili, e forma la frontiera della Russia e delle contrade deserte della Soongoria che appartengono alla Cina. Questi monti traversano ad oriente l’Asia settentrionale, andando sempre gradatamente crescendo di altezza. Hanno nome di monti Altaici dall’Urtiseli all’Oby, e di montagne di Satani da questo fiume all’Enissey. Estendesi senza interruzione fra i fimi Amur e Lena sino ad Okotsk e traversa la Siberia nella sua più grande larghezza. Questa catena di monti, è senza dubbio la più vasta del globo. Pallas parla nuovamente dell’aspetto di questi monti (ibid. p. 5i i). 229. Della successione dei sei Jmperadori. Non avvi parte del testo di Marco Polo più trasfigurata pei nomi propri di questa. Può raddirizzarsene la lezione còl Codice Riecardiano. Leggesi ivi che 1.° Can fu Chinchis, 2.0 Cui, 5.° Da cui, 4.0 Alau, 5.“ Mangulh, 6.“ Cublay. Secondo Aitone Armeno 1. Imperatore fu Changio, 2.0 Iloccata, 5.° Gin, 4.“ Mango, 5.° Cobila (Nov. Orbis. p. 4^6 e seg.). Secondo Petis de la Croix i.° Genhiscan. 2.“ Octay, 5.“ Keyuc, 4’° Mangu figlio di Tuli - can figlio di Gengiscan 5.° Cublay. Come diversificano nei nomi, cosi discordano gli scrittori nelle date. La lista degli Imperatori Tartari data dal Padre Mailla dietro l’autorità delle Storie Tartare e Cinesi è la seguente. Gengis-can cui successe Ogotai (1228), che mori nel 124’- Resse l’Impero dei Tartari dopo la morte di lui la sua vedova detta Turakina Kaluna, che i Cinesi appellano Naimatchin - sse sino al i246> che fu proclamato Gran Can Kajuk figlio di essa e di Ogotai. A tempo di lui fu spedito dal Pontefice come legato all’Imperatore dei Tartari il religioso Plano Carpini, che appellollo Cuyne e Gogchan, ossia signor dei Tartari, poichè i Cristiani credevano che il Gog della Scrittura dovea intendersi dei Mogolli, alle cui subitanee ed improvvise conquiste credevano alludere lo scatenamento di Gog rammentato nell’Apocalisse (Carpili, apud Berg. cap. IX.). Mori Kajuk nel 1248 e dopo un interregno fu ploclamato nel i25i. Mengko o Mongu Gran Can, figlio di Tuli can, quarto figlio di Gengis-caa. Secondo Abulganzi Batu - Can del Kaptschac avea riuniti tutti i suffragi per essere eletto (Hist. de la Chili, t. IX. p. 248 not.). Ed è forse perciò che il Polo frai Gran Can annovera Batu o Bacu.. E siccome si deduce dagli Annali Cinesi, che furonvi degli interregni, potè es\er dubbio presso gli scrittori, in quale di quei potenti principi risedesse la,