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DEL MILIOKE XXXVII nuovo nel Capo della Chiesa , la speranza di volgere i Tartari al Cristianesimo. Infatti il Papa nel rimandare i Poli al signore di quelle genti, feceli accompagnare da alcuni religiosi, che per le guerre che ardevano nell’Armenia Minore, einSoria, non osarono inoltrarsi (a). Non ne fu perciò abbandonato il disegno, e posteriormente altri operai evangelici, furono nella Cina spediti. Quello di essi che per zelo maggiormente si distinse, fu il celebre Giovanni di Monte Corvino. Ei per la conversione degli infedeli, si recò in oriente nel 1272, e rendè conto a Niccolò IV. del resultato, delle sue apostoliche cure. Ciò determinò il Pontefice, ad inviarvelo nuovamente. Si trasferì perciò a Taurisio nel 1291 , di lì passò nell India , ove stette alcun tempo in.S. Tommaso, o Meliapuri (b)y e per quella via penetrò nel Catajo. E dal silenzio del Polo intorno al missionario, e del secondo a riguardo del viaggiatore, dee congetturarsi che il Monte Corvino giungesse a Cambalu dopo la partenza di Marco . In una lettera interessantissima pubblicata dal Waddingo, dà conto quel religioso dei progressi del Cristianesimo in quelle parti ; delle persecuzioni suscitategli dai Ne- storini ; e del favoreggiamento ottenuto dall’Imperatore , presso di cui risiedeva come pontificio legato. In quella lettera ragguaglia di aver ricondotto nel seno della Chiesa, quel Giorgio discendente del Prete Janni, che il Polo rammenta (c). Ricompensò Clemente V, l’ammirabile zelo del Monte Corvino, col sollevarlo alla dignità di primo Arcivescovo Cambalicense, con sette suffraganei vescovadi. Sappiamo dal Polo, che esso , e i suoi maggiori , allorché dal Catajo tornarono in patria, furono dichiarati da Cublai Can suoi legati al Papa, ai regi di Francia, di Spagna, e ad altri principi della Cristianità (d) . Ne può revocarsi in dubbio, che per lettera, o di persona, conpissero cosi onorifica commissione, e che le informazioni date da loro, determinassero la Curia Romana alla creazione dell Arcivescovato Cambalicense , differita per mezzo secolo, dall’ epoca in cui furono fatti i primi tentativi per la conversione dei Tartari (1) . Uno dei suffraganei del Monte Corvino era il Vescovo di Zaitun, celebre porto della Cina, ove approdavano le navi d’india, ed ove imbarcossi più volte il Polo (e) . E la {a) T. 11. p. i3. (A) T. t. il. 001.842. (c) Lib. 1. c. 55. Wadd. Ann. Fr. Min. t. vi p. 60. {d) T. 11. p. 18. (e) T. 11. not. 663. (l) Nel Catalogo a slampa dei Codici Riceardiani si cila un MS. che contiene vari capitoli distesi nel 1307. da . , e diretti al Pontefice Bonifazio Vili., compilati ncU’intenzioiie di convertire i Tartatii . Non mi è avvenuto di potere rinvenire detto Codice . XXXVIII STORIA