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che si usava in Europa (i) . Ed egli è certo, che il mappamondo recato dalla Cina dal Polo, di niuna utilità avrebbe potuto essere a Fi. Mauro, come lo afferma il Ramusio , se il viaggiatore , non vi avesse notati i nomi dei luoghi che visitò , mentre i cinesi caratteri non sarebbero stati pel cosmografo intelligibili. D altronde dalla tela del Salone dello Scudo, nella parte dell’archetipo non guasta dal tempo, e copiata nella nuova tela , sonovi con tanta esattezza segnati gl itinerari del Polo, che senza un esemplare che gli mostrasse, non era dato ad alcuno ^indovinarne il vero andamento, come lo dimostrano i tanti dubbi promossi sino a questi ultimi tempi, per ¿stabilirne la vera direzione e lunghezza (2). XLVI. Il Milione, che al più tardi nove anni dopo il suo apparire era stato volgarizzato in Toscano (a), mantenne viva la speranza di convertire i Tartari al cristianesimo . La benevolenza di Cubiai Can pei Poli vecchi, rendè accetta ad esso la religione Cristiana, della quale commendavangli quei V'inizia ni la celeste dottrina . Ciò lo dimostra l’avergli inviati suoi ambasciatori al Papa per trattare della conversione dei suoi popoli (b). Questa ambasceria di Cubiai Can, rin- (a) T. 1. p. 1 not. (b) T. n. p. lo. (1) Vedasi Appendice Numero 2. (2) Gli Arabi avevano molto perfezionata la Geografia . Nei bassi tempi i Greci conservarono l’ arte di fare tavole geografiche. Narra Eghinardo (Vit. Garol. Magn. c. 33. ), che fu inviata a Carlo Magno da Costantinopoli una tavola d’ar- genty , ove erano raffigurate le tre parti del Mondo , che per bellezza di lavoro superava altre due tavole parimente donategli, contenenti la pianta di Costantinopoli e di Roma . Dai Greci l’arte di far le tavole Geografiche , come le cognizioni di tutti gli altri studi, passò agli Arabi , che perfezionaronla. Ebn Auckal padre della geografia di quelle genti , che fiori nel secolo decimo , diede in luce una descrizione del mondo , e la illustrò con un planisfero delle terre orientali , e di alire tavole ( Ebn Auck. traslated by William Ouseley Lond. 1800. 4- p. ^9 ) Di celebri tavole ornò la sua geografia l’Edrisi scrittore del secolo xii. ( 1.11. n. 1099.) Accolto da Ruggiero re di Sicilia , fece per esso un globo terraqueo d’argento di 400. libbre di peso, ove segnò la configurazione dell’ orbe cognito (De Rossi Dizion. degli Scritt. Arab. ) . 11 compendio dell’ opera dell’ Edrisi fu impresso in Arabo nella stamperia medicea , e poi tradotto da Gabriel Sionita , e Giovanni Essonita, assai scorrettamente in latino , col titolo di Geographia Nubierisis . É stata utile all’illustrazione del Polo . Il celebre Andres dietro l’autorità del Beuf, cita una carta fatta in Europa ai tempi di S. Luigi. Altra ne cita 1’ Ortelio del 1265. ossia dei tempi di S. Luigi . L’Andres dice averne vedute nella Palatina di Vienna alcune , del Genovese Pietro Visconti, assai piene ed esatte ( Orig. et Progress, d’ogni lettor. t. xu. p. 11. p. 17/,.