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xxvni storia coli di mezzo possegga oggidì I ltalia, quanlimque il P. Zuila avverta con fondamento essere tale da ravvisare, che anche innanzi al Sanuto si costruivano tavole geografiche dai Viniziani (a). Quel planisfero è atto a dichiarare l’estensione dei mirabili scuoprimenti dei Poli, i quali rimasero ignoti al Sa nudò, malgrado la comune patria, forse perchè come congetturalo il Foscarini (6) l'ultimo lece assenze lunghissime da Venezia. Pubblico il Bongarzio il planisfero Sanutiano (c) . Lo Zurla che rilevò l’esattezza dei Peripli del mediterraneo dati dal Veneto, osserva quanto imperfetto sia il planisfero predetto, perciò che riguarda 1’oriente e il mezzodì dell Asia , e quanto scarse siano le notizie della parte interiore di essa . Centro di quella tavola è Gerusalem, e perciò a uguale distanza sono segnati i due oceani,che chiudono ad oriente, e ad occidente 1’ antico mondo . Assai esattamente v' e segnata 1 Arabia: nel modo meno riconoscibile la penisola Indiana, e i littorali asiatici dall'India alla Tartaria. Avvi l’indicazione del Catajo, d’un Prete Gianni dellTndie, delle circonvallazioni di Og , e Magog, favola che ebbe origine probabilmente delle rovine che tuttora esistevano della muraglia Cinese . Ma questo per altri titoli prezioso planisfero , dimostra che la contrada ad oriente del seno Persico e della Persia, le isole dei mari Indico ed Etiopico, furono scoperte dai Poli, e che loro si debbono le più certe notizie relative alla costa orientale e meridionale dell’Affrica . XLI. Quel planisfero è tuttavia singolare per alcune preziosissime indicazioni, che tanto contribuirono agli scuoprimenti dei Portughesi e che attinsero il Sanuto ed il Polo dagli Arabi; che di forma triangolare mistilinea è l'Affrica col vertice del triangolo volto verso l'Antartico, per quanto vi sia segnato il lato orientale troppo piegato a scirocco, e che la latitudine di quella vasta parte del mondo, sia di troppo accorciata . Quel planisfero è degno ancora di riflesso, per vedervisi l’Affrica da ogni lato accerchiata dal mare e che perciò aperta comunicazione esisteva fra l’Atlantico e l’Eritreo, notizia prima che da ogni altro recata in Europa dal Polo ^ per quanto mal raffigurata sia (a) Dissert. t. n. p. 5o2. (b) Scrit. Venez. p. 417» (c) Gcst. Dei per Frane t. li. p. 2b5. (d) t. il. n. 942. (l) Ebn Alvardi compose in Aleppo nel 1252 un’opera intitolata la Perla Ma- ravigliosa . Va aggiunta all’ opera una carta della terra , assai simile a quella del Saiiudo data dal Bongarzio . Ciò che dimostra che i Geografi Cristiani del medio evo copiarono gli Arabi ( Deguign. Notices des Mss. duUoi.). Di questo Geo-