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DEL MILIONE xxm Vincenzio Bellovacense (i) in opera , che ebbe in quel secolo sommo grido. Ma tali furono i patimenti, tali gli strapazzi, cui soggiacerono i rammentati legati ( i Tartari erano in allora poco ospitali ), tale era la miseri* delle contrade che scorsero,che dalle relazioni di essi niuno eccitamento ebbero gli Europei per dirigersi a quella volta : le loro relazioni sono utilissime tuttavia per illustrare o confermare molte cose nel Milione narrate . XXXIX. Gli scuoprimenti degli Europei in Asia, non erano di ciò più inoltrati all’epoca dei viaggi dei Poli . E presumibile però,che essi non ne avessero cognizione, mentre lenta era la diffusione delle opere manoscritte, e principalmente di quelle fatte per dar discarico a principi di commissioni, e non compilate nell'intendimento di farne copia o ai viaggiatori, o agli studiosi, o ai trafficanti . XL. Se dalle relazioni del Carpino e del Rubruiquis si argomenta sin dove eransi estese le cognizioni nelle parti settentrionali ed orientali dell’Asia, da Marin Sanuto si raccoglie sin dove si estendessero nella parte centrale e meridionale di quella vasta parte del mondo, non meno che al mezzodì dell’ Affrica. Questo celebre scrittore fu contemporaneo del Polo ed ebbe seco lui comune la cuna . La pietà condus- selo in Palestina, e pieno di zelo e d’ istruzione, cinque viaggi fece in Oriente. Ei visitò l’Armenia , l’Egitto, le isole di Cipri e di Rudi, non meno che altre circostanti provincie , ed oltre le cognizioni acquistate in viaggiando, molte pure ne attinse dagli Arabi . Il Sanuto era di grand’ animo, vedeva con isdegno grinfortnnj accaduti nella Palestina ai Latini, operati principalmente dai Soldani d’Egitto: reputavagli a ragione i più poderosi nemici del nome cristiano; e qual fondamento del loro potere considerava l’opulentissimo traffico delle Indiche merci, di cui in gran parte erano posseditori. Divisò adunque di apparare ai Cristiani, come spogliar quelli, e farsene essi posseditori, nell’opera che intitolò , Liber secretorum Jidelium Crucis , che presentò al Pontefice , ed inviò ad altri potentati d’ Europa . Sollecitigli per lettera , e di viva voce a condurre a termine il suo disegno, che sebbene magnanimo ed utile all’ Europa, non ebbe effetto che dopo il ravvolgimento di due interi secoli. Il Sanuto aggiunse all’ opera alcune tavole geografiche, e un planisfero, ch’¿ il più antico lavoro di tal genere, che dei se- (0 Speculimi Hìsturiale , opera stampata più volte nel secolo xv. ( Fabr. Bi- bliot. Med. et Iof. Lat. v. vi. p. 85i.) Il Bellovacense rendè più interessante quelle relazioni,coll’aggiungervi alcune notizie, che apparò dalla viva voce dei Missionari ivi tuli . Ei mori v«no il 1264 ( Quetif. 1. c. p. 21/j. )