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DEL MILIONE XIX titolazione d’epitome citata (rt). Ma di tali compendj di poca fede, e capricciosamente interpolati, rilevò con esattezza, e fino giudicio lo Zurla il niun valore (i). XXVI. La relazione dei viaggi del Polo , andò soggetta a varietà di giudicj . Se allorché comparve, fu cercata e letta da molti, non mancò di detrattori, che tacciarono il Polo di mendace, come affermalo Giacomo di Aqui. E chiara testimonianza del concetto di esagerato, in cui era tenuto il viaggiatore, è il soprannome di Milione , datoli dai suoi contemperanei . Narra il Ramusio , che tornato in patria, tutti a lui concorrevano per interrogarlo delle cose del Calajo e del Gran Cali, e siccome umanissimo , e graziosissimo era, a tutti rispondeva con sommo garbo, ma nel raccontar le cose di quel potente imperante, e della sua grandezza , diceva essere le entrale, dai dieci ai quindici milioni d’oro: computava a milioni altre ricchezze di quei paesi, talché il denominarono Messer Marco Milioni, come esso trovò notato in alcuni (a) Ibid. p lxv. (l) Merita d’esser qui riferito ciò che dice sul tal proposito. „ Servadisaggio di ,, cotesti storpiamenti della di lui relazione quell’epilogo, o anzi informe abbozzo* che si cominciò a stampare in lingua mista di Veneziano e di Toscano da Gdor. ,, Batista Sessa Milanese nel 1/196. in Venezia in oitavo , col titolo : Marco Polo Veneziano delle Maraviglie del Mondo da lui vedute, in carte 83. ; ivi, ripro- „ dotto nel , ed altre fiate eziandio, come pure in Trevigi in vari anni. É desso ,, un libriccino , e tra le altre particolarità d’omissioni e d’aggiunte , abbonda di dialoghi, fuori dello stile storico e semplice usato da Marco, e manca del ,, piincipio , cioè della partenza dei Poli da Venezia , fino al loro primo arrivo „ alla corte di Cublai-Can , colla strana sostituzione di un pezzo della relazione „ dei viaggi del B. Odorico da Udine, spettante a Trebisonda , posta a foggia di ,, Prologo Osserva, poi chè chiaro indizio di essere dettatura di gran lunga posteriore all’età del Polo è , che il saccomanno dato dai Tartari alla isola di Gt- pangu , si paragona a quello che soffri Verona, il quale ebbe luogo ai 26 Criugno 1590. Malgrado ciò , alcuno fu ingonnto , e fra questi il Bergeron, credendo quella lezione l’autografa. Coufuta poi il dotto scrittore lo Zeno, che credè che il Vossio facesse vedere al Colomesio un testo del Milione più copioso di mate* ria , e dalie parole del Colomesio che riferisce , ne deduce , che gli fu mostrata soltanto questa dispregievole stampa. Io ne ho veduta una copia che ha per titolo „ Marco Polo Venetiano delle maraviglie del mondo da lui vedute . . . „ Di nuovo ristampato et ossorvato l’ordine suo vero nel dire . In Venetia ap- „ presso Marco Cle&seri 1697. in 8.° ,, Ivi pure si legge la protesta : ,, che si fa udi- ,, re al leggitore le sue parole istesse ( del Polo ) procedute dalla natia favella „ tia è un interpolata, arbitraria, e ditpregievole ristampa delledizione del Sessa. IX STORIA.