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DEL MILIONE XTIT XXIII. Ciò basti intorno alle due prime lezioni originali del Milione , ed alle antiche traslazioni di esse. Ma è da avvertire, che avventurosamente , il celebre viaggiatore, mosso probabilmente dalla grata accoglienza , fatta dai più, alla sua opera, non si ristette dal ritoccarla ed ampliarla anche posteriormente ; lo che potè fare , spogliando i suoi diffusi memoriali raccolti in viaggiando, e di cui fa ei stesso menzione (a) . E una , o più di quelle impinguate copie, ebbe a mano il dotto e avventuroso Ramusio(i). Secondo questa terza lezione originale, chea giusto titolo, fu appellata Ramusiana dal nome dell'editore, il Milione è più copioso di fatti e di cose, per quanto alcune se ne leggano nell’italiana, o nella latina copia, che mancano nella Ramusiana, manifesto indizio delle originalità delle tre lezioni, come nelle (a) T. II. p. 322. a* tentorium suum. Comparate dette rubriche con quelle del testo francese della Parigina , corrispondono ai capitoli compresi dal N. 197. al 202. inclusive , e alla materia contenuta nel nostro testo dalla p- 209- alla 2l5.. Talché la copia latina è chiaramente la versione della prima dettatura francese del Milione e ciò confermano le varianti che si riscontrano nel nostro volgarizzamento Toscano. Avverte saviamente il P.Zui la. che il testo Parigino è copia d’un’altro, come dimostralo l’essere stata 1 onlusa la data della dettatuia del viaggio, che fu nel 1298, con quella del ritorno dei Poli accaduto nel 1295 ( Dissert. t. 1. p. 21. ) . Particolarità osservabile è che in questa copia , non è detto che il Polo scrivesse in volgare, come 10 iiflerma fra Pipino , nuova 1 iprova ch’è copia della prima dettatura . Sembra poi che il quesito che potrebbe farsi, perchè quel religioso traslatasse in latino il Milione, essendovi questa probabilmente più antica versione, si risolva, se si rifletta rhe questa fu fatta probabilmente in Francia , e che perciò rimase ignota a fra Pipino , ossivvero che per essere copia della prima dettatura , non era inutile lavoro quello di fra Pipino, avendo traslatato la copia ritocca ed ampliata dal Polo . (1) Ciò asserisce positivamente quell’illustre Geografo, nel secondo volume delle navigazioni dell edizione del i574-, veduta dal Padre Zurla (Dissert. t. i.p. 19 ). Ivi dice : ,, una copia del qual libro ( del Milione ) scritta la pi ima volta lati- ,, namente , di maravigliosa antichità , e forse copiata dall’originale di esso Mar- ,, co, m die volte ho veduta, e incontrata con questa, che al presente mandiamo in „ luce, accomodatami da un gentiluomo di questa città da Cu f.hisi , molto mio „ amico, che l'avea appresso di se, e la tenea molto cara „. Per quanto questi» ultima copia sembrasse che dovesse essere scritta in Veneziano, non oserei asserire, che il Polo ad imitazione del Mandevilla, per estenderne maggiormente 1« notizia, non la facesse a b* Ila posta traslatore in latino , e in tale ipotesi si conc- linrebbe I’ asserzioni del fìamnsio , ne impli' herebbe < onti adizione 1’ asserto di Fr. P pino eh’ei scrivesse in volgare . Vedasi intorno all’avere litocco il Milione, 11 Polo stfMn ( ». n. n e W»o ) Si or. del AI ilio. V. I. t