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ed atte a dilucidarne la parte geografica , che è la più importante, ma il più sovente di errati nomi. Ed internandomi in tali studj, mi accorsi che tanto per la parte geografica,quanto per la scientifica, meritava il primato la lezione del Milione,che il Ramusio diede nella sua celebre Raccolta di Navigazioni e di Viaggi, perchè in quella stampa più copioso è il testo, meglio divisa , e più ordinata la materia , e più corretta è per lo più la nomenclatura geografica . E nel ravvisarvi tanta superiorità di pregio mi nacque dubbio, che il Ramusio vi avesse aggiunto del suo, o che almeno le voci geografiche ri tocche avesse . Vili. Fatta più matura disamina, compresi, che il più che leggesi nel Ramusio è opera del Polo, perchè vi sono, e nomi, e fatti, che non poterono giungere a notizia dell’editore che per opera di Marco : poiché molte delle cose che vi si leggono sono state confermate soltanto da viaggiatori di due secoli posteriori al Ramusio . E di ciò ebbi pienissimo convincimento per essermi imbattuto in un Manoscritto Riccardia- 110, mancante in fine del terzo libro, ma che ne contiene l’intera tavola dei capitoli (a) . IX. Quest’ ottimo testo a penna , contiene )a versione latina del Milione fatta da fr. Pipino Bolognese dell'Ordine dei Predicatori, chesi accinse al lavoro per comandamento dei suoi Religiosi , chela crederono utile per le missioni d Oriente, perchè più del latino, che del volgare si dilettavano (6)-E per avere fra Pipino in Oriente viaggiato (c), con più intelligenza degli altri traslatò il Milione , lavoro che condusse a ter- O o ' mine verso il i320. (i). Sebbene sianvi non poche varietà fra questa lezione , e la Rarnusiana, e che sia la latina in molti luoghi più breve, quanto ai nomi geografici sono assai conformi fra loro, e per questo lato è il Codice Riccardiano di sommo pregio, ed è anche autorevole per 1 antichità , per esser copia del secolo decimo quarto . X. Malgrado l’ajulo di tanti manoscritti non trascurai di confrontare la lezione Rarnusiana, colle più celebri stampe del Milione, e mi accorsi, che vi si ravvisano per lo più alcune varietà relative o alla di- [a) Cod. Riccard JV. y85. (6) God. Ricc. Prolog. (c) Tirab. Stor. della Leti. Ital. t. v. pag. liy. (i) Secon lo il R-imusio tradusse fra Pipino la Relazione dei viaggi del Polo ed abbrevicela nel i52o ( Rain- Nav. voi. mi. p. 5u ter. ). Secondo Apostolo Z»no la commissione fu -lata a fra Pipino nel Capitolo del suo ordine nel i5o2. piuttosto che in quello del l3i5. ( Fontan Bibl. Ital t. n. p 271 ). Ma sembra più esatta la data del 1315. perchè è più vicina all’ epoca in cui la versione secondo il Hamusio vide la luce .