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228 e non ve ne parlo nulla di ciò. (a) Della nostra partita , come noi ci partimmo dal Gran Cane, avete inteso nel cominciamento del libro in uno capitolo , ove parla della briga e fatica eh’ ebbe Messer Matteo e Messer Niccolò e Messer Marco in domandare commiato dal Gran Cane ; e in quello capitolo conta la ventura che avemo nella nostra partita . E sappiate se quella aventura (/;) non fosse istata, a gran fatica e con molta pena saremo mai partiti, sicché appena saremo mai tornati 111 nostro paese . Ma credo che fòsse piacere di Dio nostra tornata , acciochè si potessero sapere le cose che sono per lo mondo , che secondo che avemo contato in capo del libro nel titolo primaio ^ e’ non fu mai uomo nè Cristiano , nè Saracino , nè Tartero, ne Pagano, che mai cercasse tanto del mondo, quanto fece Messer Marco figliuolo di Messer Niccolò Polo nobile e grande cittadino della città di Vinegia . Deo gratias Amen Amen. (a) Qui dichiara il Polo qual fu il piano della sua opera e si ravvisa che ebbe in animo di descrivere tutta quella parte dell’ Asia eh’ era sconosciuta ai suoi contemporanei , ed infatti oltre alle contrade che erano sulle rive del Mar Maggiore di cui tacque non parlò nè dell’ Asia Minore , nè della Siria , nè della Palestina , nè dell’ Egitto. (6) Qui vedonsi usatele due vociVei* tura, e avventura la prima nel significato di sorte di fortuna , la seconda in quello d’ avvenimento , accidente , per lo che non credo lodevole 1’ uso di valersi di quest’ ultima voce nel primo significato .