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DI .MARCO POLO XXXI di Giovan Batista Ramusio nel i566. li poi da osservare che la sua prefazione diretta a Girolamo Fracastoro dettò il Ramusio nel i553. come apparisce dalla data , perciò il suo silenzio in quella, nulla toglie d’autorità all’Albero che pubblichiamo, perché si ravvisa che dopo quella stampa, ebbe luogo di avere più esatte informazioni della famiglia del viaggiatore. L’arme dei Poli, che è colorita nelle Genealogie del Barbaro, era un campo rosso, con sbarra d’oro, sul quale erano dipinte tre Pole a becco aperto,in atto di gracchiare, uccelli che Piche, o Cecche noi chiamiamo . Arme di Casa Polo copiata da quella data da Marco Barbaro. Ciò che Ieggesi nel manoscritto del Barbaro è del tenore che segue. « Maflìo, e Nicolo Polo fratelli nel i 200. partironodi Costantinopoli, h dove negotiavano nelle mercantie , e andarono nella Tartaria, et il « Gran Cane li mandò al Papa per suoi ambasciatori, e veneno anco a « Venetia , et da poi alquanti mesi ritornarono ad esso gran Cane, e con h loro condussero Marco figlio del detto Nicolò, et poi essi tre ritornarono « a Venetia nel 1295. Et in queiranno esso Marco fu eletto nel Gran C011- « siglio, il quale era neHarmala,quando a Curzola la fu rotta da'Genovesi « et preso Andrea Dandolo Cap.Generale nel 1290.onde et lui fu condut- « to prigione à Genova. Esso nel 1295. scrisse un libro de suoi viaggi, nel « quale scrisse dell’Armenia Maggiore,de la Persia, de la Tartaria, de la » India, e d’altre provincie, ilquale nel r54y e sta posto in stampa in- « sieme con altri viaggi de’paesi lontanissimi . Di orechia in orechia è « pervenuto alle mie, che quando gionsero a casa sua li detti fratelli, et « nepote avevano vestimenti vilissimi et vergognosi; onde la moglie ad « un povero che li venne alla porta donò uno di essi vestimenti, tutto «. stiacciato, ripezzato, e sporco. Il di seguente dimandò alla moglie il su ' XXXII