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5- ) ìga gnore del mondo, e sono i peggiori corsali che vadano per mare, e gli più. maliziosi, che quando e’ pigliano alcuno mercatante sì gli danno bere i tamerindi (i) («) coll’ acqua salsa per farlo andare a sella, e poi cercano 1’ uscita (ò) se ’1 mercatante avesse mangiato perle, od altre care cose per ritrovalle . Ora avete veduto se questo è gran malizia, che dicono che gli mercatanti le trangugiano quando sono presi, perchè non sieno iro- vate da’ corsali. (c) In questo paese si ha pepe, e gengiavo assai, e bambagia, perchè hanno albori che fanno della bambagia, che sono alti bene sei passi, ed hanno bene venti anni} (2) ma quando sono così vecchi, non fanno mai buona bambagia da filare , ma fassene altre coseida dodici anni insino in venti si chiamano vecchi. (d) Qui si conciano molte cuoia di bue, e di becco, e d’unicorni, e di molte altre bestie , e fassene grande mercatanzie e foruisconseue molte contrade . Partiamoci di qui e andiamo in una contrada che si chiama Tana . l6o . DEL REAME DELLA TANA (<?) Tana è anche un grande reame , e somigliami a costoro (1) Tamarindi.( Cod. Pucc.)(2) E tengoli bene 20. anni ( Cod. Pucc.) («) Il Tamarindo (TamarindusLinn.) è un albero molto folto di rami, e simile per fattezza al Carrubo , ha le foglie simigliatiti a quelle della felce, o pennate, sono di color verde tenero come quelle del detto albero . Ha fiore bianco come d’ Arancio, ma con stamini . La siliqua contiene una polpa dolce addetta, che adoperasi in medicina per la sua virtù purgativa. É arbore indigeno del Guserai , di Canara , e del Malabar. ( Acost. p. 52. ) (¿) Uscita per evacuazione vedi nota cap. i5o. (c) Thevenot (p. 29.) parlando di Debea, borgo non lontano da Baroche nel Guserat, dice che gli abitanti del medesimo luogo pochi anni prima erano Aler- di-cura o mangiatori di carne umana,che vendeasi di detta carne in mercato, che gli abitanti erano una masnada di Ladri. Ala 1’ Impcradore del Gran Mogol divenuto padrone della contrada, represse con giusta severità la scelleratezza di quei popoli . (d) Qui parla del Cotoniere Arboreo ( Gossypium Arboreum Linn. ) L’Indico differisce di poco dall’ Affricano . E un arbusto che cresce della grandezza d’im rosaio . La foglia somiglia a quella dell’ Acero. Sbocciano i fiori come quelli della rosa, caduto il fiore , ingrossano le bocce , e riaprendosi danno il cotone . Il frutto contiene un seme , che riproduce l’albero.La bambagia che dà ilCoto- niere arboreo non è tanto fine quanto quella dell’erbaceo ( Iiist. Gen. des Voy. t. XI. p. 646. ) fe) Nel Codice Riccardiano leg^esi in una sola rubrica:» De regnis Tana,Cam- » baeth , Semenach , et Reniuieoram s> Infatti tutti i detti paesi som > del Guserat .