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19° i>ie ; lo Re sì è ricco di tesoro, ma non di genti: l’entrata del reame è sì forte, che a pena vi sj puote entrare per far male ; e qualunque navi capitassono a quella foce, se la prima vinisse alla terra, sì la pigliono e tolgono ogni cosa, e dicono : Iddio ci ti mandò, perchè tu fossi nostra : nè non ne credono avere peccato ; e così si fa per tutte le provincie dell’ India , e se alcuna nave vi capita per fortuna, sì è presa e toltogli ogni cosa, salvo che quelle che capitano ad alcuna terra in prima. E sappiate che le navi de' Magi vi vengono d’istate , e quelle d’ altre parti, e caricano in tre dì, o in quattro infino a otto dì, e vannosene il più tosto che possono, perocché non hanno buon porto, ove molto potessero istare per le piagge che ci sono, e per lo sabbione. Vero è che le navi de’Magi non temono vento per le buone ancora del legno che mettono, che a tutte fortune tengono bene lor navi. Egli hanno leoni e altre bestie assai, cacciagioni e uccellagioni assai. Partiamoci di qui e dirovi di Me- libar. l58. del eeame di melibar (a) Melibar è uno grandissimo reame ed hanno loro Re, e loro linguaggio, e non danno trebuto a niuna persona, e sono idolatri. Di questo paese si vede più la tramontana, e d’un altro paese che v’è allato, che ha nome Chosurat. Ed escene bene ogni dì bene cento navi di corsali, che vanno rubando il mare, e (zi)Per quanto come abbiam dettoil confine del Malabar propriamente detto sia il promotorio d’Ely , è uso dei naviganti, e usava come qui si ravvisa anche ai tempi del Polo,appellar Malabar tutta la costa occidentale della Penisola Indo- stanica dal Guzerat al Promontorio Co- morino. ]1 paese che Melibar o Malabar chiama il nostro viaggiatore pare il paese di Cananor, che incomincia dal Promon- tario d’ Ely verso settentrione. Perciò avverte che di li più vedesi la tramontana , Questo paese aveva infatti proprio re e linguaggio , perchè ivi parlasi il Canarino, dialetto derivato dal Sa- scredamico come tutti gli altri dell’ India, ma distinto dal Tarmili co,e dal Malubrico, che si parlano nel Malabar propriamente detto. ( Paol. da S. Bart. Viag. p. 26?,.).Si riconosce il Melibarnella contrada accennata, ancora da ciò che narra il Polo dei Corsali che 1’ abitano, che erano celebri sino dai tempi di Plinio , dell’ autore del Periplo dell’ Eritreo, e di Tolomeo . Questa costiera porla il nome nella carta di Bennel di Piratica . »Essi si uniscono » dice il viaggiatore testé citato ( p. 9t. )» con altri ladri di » mare, che abitano nell’Isole Angedihe » vicino a Goa, e infestano le piccole » barche , venendo da Goa sino a Coc- » cino . 1 loro tugurj sono sotto il monte » d’llli verso levante, ove essi tengono » le loro mogli e figli » . Sono appellati Molandis e seminano più crudeli oggi- di,di quello che eranlo ai tempi del Polo.