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ino si parte di Mabar, e va cinquecento miglia ; e tutti sono idolatri, e sì v’ha Cristiani (V/) e Giudei, e hanno loro linguaggio. Qui nascono i mirabolani emblici e pepe in grande abondanza, che tutte le campagne e boschi ne sono piene : tagliansi di Maggio e di Giugno,e di LAiglio, e gli albori che fanno il pepe son dimestichi e piantansi e inacquami. Qui hae sì grande caldo, che a pena vi si puote sofferire, (i) che se togliessi uno uovo, e mettessolo in alcuno fiume, non anderesti quasi niente, che sarebbe cotto. Molti mercatanti vi vengono di Magi (r) e d’ Arabia, e di Levante, e recano e portano mercatanzia con lor navi. Qui si ha bestie divisate dall’ altre , ch’egli hanno leoni tutti neri, e pappagalli di più fatte, che ven’ ha de’ bianchi, ed hanno i piedi e il becco rosso, e sono mollo begli a vedere , (7/) e sì v’ ha paoni e galline più belli e più grandi eh’ e’ nostri, e tutte cose hanno divisate dalle nostre, e non hanno niuno frutto che si somigli a’no^ stride) egli fanno vino di zucchero molto buono, (/)egli hanno grande mercato d’ogni cosa , salvo che non hanno grano, nè biada, ma hanno molto riso, e sì v’ ha molti savi istrolaghi. Questa gente sono tutti neri maschi e femmine, e vanno tutti ignudi, se non se tanto eli’ egliono ricuoprono loro natura con un pau- (i) Vivere. (Cod. Pucc. ) (2) Mangi.(Cod. Pucc. ) (a) Intorno a questi Cristiani detti di S. Tommaso, leggasi la dissertaziene nell’ Appendice . (b) L’Acosta narra, che di cinque specie sono i Mirabolani, Citrini , Chebuli, Indi , Emblici, e Bellerici. Soggiunge come nascono in terre diverse.Nel Bengal, nel Decan, in Bisnagor , e nel Guzerate i Mirabolani Chebuli . E in tutto il Ma- labar, in Dabul , Cambaja e Batticala le altre specie. 11 Mirabolano reputasi droga medicinale , solutiva, e purgante, e confortante i visceri; e mescolata con altre medicine è atta a frenare la malignità e l’acutezza dei morbi . ( Acost. p. 207. ) Il Mirabolano Emblice ( Ph^l- lantus Emblica Linn.) è un arbusto con foglie pennate,il di cui frutto è una bacca, che mangiasi in zucchero o in aceto. ( Targ. t. III. p. 3o3. ) (o) Questa è una nuova solenne conferma del Commercio diretto che facevano i Cinesi coll’ India . I viaggiatori Musulmani pubblicati dal Renaudot, assicurano che i vascelli Cinesi venivano sino a Siraf nel Golfo Persico, malgrado 1’ asserzione in contrario di Navarette. ( Renaud. p. 298. ) (d) Leggasi la conferma di ciò ( Hist Gen. des Voy. t. XI. p. 4$4- ) (<?) Coulan era regno anche a tempo della prima spedizione dei Portoghesi nell’ Indie. E questo regno secondo d Barbosa estendevasi sino in faccia all’ I- sola di Ceylan. (Barn. Nav. p. 346. C. ) (f) Descrive Thevenot questo vino, o acquavite, che vide fare a Surat, che si compone di zucchero nero infuso nell’acqua colla scorza dell’ albero Babai per dargli forza, e che indi si stilla. ( Tbe- ven. Voy. par. 111. p. 5o.)