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165 Non hanno grano, ma mangiano riso; vino hanno degli alberi che abiamo detto di sopra . Qui hae una grande maraviglia ; eh’ egli hanno farina d’ albori, che sono albori grossi, e hanno la buccia sottile , e sono tutti pieni dentro di farina ; e di quella farina si fanno mangiari di pasta assai e buoni ; ed io più volte ne mangiai . (Vi) Ora abiamo contato di questi reami ; degli altri di questa isola non contiamo, perocché noi non vi fummo; e pero vi conterò d un altra isola molto piccola, che si chiama INeni-. spola . 1 46- dell’ isola di nenispola Quando 1 uomo si parte di lava e del reame di Lambii, e va per tramontana centocinquanta miglia, sì truova 1’ uomo le due isole, l una si chiama Negueram;(i) e in questa isola non ha re, anzi vi sonc le genti che vivono come bestie, e istanno ignudi sanza niuna cosa addosso; e sono idoli; e tutti loro boschi sono d’ alberi di gran valuta, cioè sandali, noci d’India , garofani, e molti altri buoni albori. Alno non v ha da ricordare, perciò ci partiremo di qui, e dirovi dell altra Isola clic ha nome Aghama . (i) Aeccuram et Angaman ( Cod. Ricc. ) Nccivcran. (Magi. II. ) piceole, ovali alla base e terminate a linguetta . Le libre delle foglie sono diritti e parallele fra loro. Il legno è prezioso per lavoro, e non soggetto a tarlo . La Canfora non trasuda dall’albero . I natii che conoscono le piante che ne contengono le atterrano. Spezzano il legno, ne ritraggono detta sostanza Ira le spaccature legnose ove si trova come cristallizzata . La canfora vendesi in Sumatra otto colonnati la libbra. Avvene d’una specie che vendesi nella Cina due milaColonnati il Pecal ossiano i55 libbre inglesi e un terzo. La Canfora del Giappone e della Cina è prodotto d’ albero d’altra specie . (a) Varj palmiferi danno il Sugo. Di sopra indicammo il Sagus vinifera. An- che il Cycas revoluta iòrnifccclo (Targ. Ist. Hot. t. III. p. 55a. ) Sembra che il Polo favelli dell’ albero detto da Mar- sden Sukun che reputa essere il vero albero panifero ( t. I. p. 160). Leggesi nelle« Raccolta dei viaggi che hanno servito allo stabilimento della Compagnia Olandese nelle Indie Orientali, che evvi a Ternate un albero, che atterrano e spaccano quegli abitante , e trattone il midollo, o l’anima,lo battono, e ne cavano una sostanza che à 1’ apparenza di segatura , e con quella sostanza fanno il pane che chiamano Saga. ( t. II. p. ai5. ) Thunberg descrive un altro albero Panifero del Cejlan^rhe i Bottanici chiamano Antocarpo,che da la sostanza farinosa non già dal midollo ma dal frutto . Anche' di questa palma avvenne di due vai irta, una che da un frutto polposo,che cresi e della grossezza della testa d’ un fanciullo ma di sostanza omagenea, l’altro che rac< hiude in v«_ce di s< mi nel suo fititto(che pesa talvolta 40. libbre) delle mandorle due volte più glosse delle comuni. Con questo frutto e colla mandorla fatinosi quindici vivande diverse thè il viaggiatole Svedese descrive. ( Thun. \oy. t. IV. p. 291. )