Pagina:Polo - Il milione, Pagani, Firenze 1827, I.djvu/377

i57 trecentoventisei figlioli tra maschi e femmine , che bene n’ avea centocinquanta eia portare arme. In quel regno ha molti [confanti, e legno aloe assai, e hanno molto del legno ebano, di che si fanno calamari. Qui non ha «nitro da ricordare: or ci partiamo , e andremo ad un’ isola che ha nome lava. i38. DELL ISOLA DI IAVA Quando l’uomo si. parte di Ciamba, e va tra mezzodì e isciroc, bene mille cinquecento miglia, si viene ad un’ isola grandissima, che ha nome lava. E dicono i marinai eh’ ella è la maggiore Isola del mondo, che gira bene tremila miglia, e sono al Gran Re, e sono idoli, e non fanno tributo a uomo del mondo, ed è di molta gran ricchezza. Quivi hae pepe, e noce moscade, («)e spigo, (Z>) e ghalangha, e cubebe (c), e garofani, e di tutte care ispezie . A questa isola vengono grande quantità di navi, e di mercatanzie (ij, e fannovisi grandi guadagni • quivi hae tanto tesoro che non si potrebbe contare. Lo Gran Cane non 1 ha potuta conquistare per Io pericolo del navicare, e della via, si è lunga . E di questa isola i mercatanti di Zaito, e (i) Mercatanti ( Cod. Ricc. ) (<i) La noce moscada ( Myristica mo- schata Linn. ) è il frutto d* un albero che sembra indigeno dell’ isola di Banda, per quanto cresca anche in altre isole dell’ Arcipelago Indiano. In tre mesi diversi fassi la raccolta »lei ir* Apwl»,I.iA gosto, in Uecembre: quello culto nei primo mese è il più reputato . Alcuni assomigliano l’albero al pesco, ma ha foglia più corta e di foggia meno appuntata . Il frutto è coperto d' un mallo che contiene una noce coperta d’ un guscio rivestito d’una membrana retata ch’appellasi impropriamente JìoreyeA anche Ma- cis che è la parte la più odorosa del frutto . Il fiore dell’ albero è di colore scarlatto: si coglie il frutto ancor tenero per isciropparlo. A vvi due sorti di noce moscate te tonde e le lunghe; I’ ultime sono meno stimate . Si attribuisce alla Noce Moscada una virtù stomatica e antistorica. ( Vov. qui ont servì a l’etablissem de la Compagnie lloll t.II.p.2i5.)( Acost. p. 2(J. ) (b) Sembra che intenda di favellare della Spiga nardi . (c)ll Cubebe è una droga tratta da una pianta parasita che non cresce, che nell’ Isola diGiava sulla costatoli* viiiamaniu cructombi e Curtiuc. ¡Nel resto dell’ Indie chiamanlo Cubachini, perchè innanzi le navigazioni de’Portoghesi i Cinesi andavano a cercarlo, e ne facevan commercio in Oriente . La pianta cresce solo ne luoghi inculti , e s attacca agli alfieri come il pepe . Le coccole sono a grappoli come 1’ uva , e ciascuna di esse pende da un picciuolo particolare. 1 Giavanesi stimano questa droga sommamente , per esser soli a possedei la, e affinchè non si propaghi la vendono bollita . E rimedio contro 1’ infreddatura, e il catarro . I Mori lo pongono in fusione nel vino per eccitarsi ai sensuali diletti ( Hisl. Gen. desVoy. t.VllI. p. i55 ). Ciò determina positivamente che la Giavedi cui parla, e la Giva attuale .