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i49 questi cittì (7). E sono idoli, e la terra ha grande abondanza a ogni cosa da vivere ; e in questa provincia hae una città che ha nome Tenuguise, (r) che vi si fanno le più belle iscodelle di porcellane del mondo : (p) e non ve ne se ne fae in altro luogo del mondo, e quindi si portano in ogni parte-, e per uno vini- ziano (2) se ne avrebbe tre le più beile del mondo e le più divisate . Ora avemo contato degli otto reami gli tre delli Magi, cioè, Cingili e Quisai e Fu gii i, degli altri reami non conto, perocché sarebbe lunga mena (V) : ma dirovvi dell India , ov ha cose bellissime da ricordare; ed io (3) Marco Polo tanto vi stetti, che bene lo saprò contare per ordine. 135, QUI SI COMINCIA di TUTTE LE MARAVIGLIOSE COSE D INDIa(^) Poscia che abiamo contato di cotante provincie terrene , come avete udito, noi conteremo delle maravigliose cose che sono nell India, e comincerovi delle navi, ove gli mercatanti vanno e vengono. Sappiate ch’elle sono d’un legno chiamato abete e di zapino (e) , elle hanno una coverta , e in su questa coverta hae / (1) 7ingui ) Magi. II. )( Cod. Ricc. ) Tinuguise ( Cod. Pucc.yi)Viniziano grosso ( Cod. Pucc. ) (5) Marco Polo fui e stetti gran tempo ( Magi. II. ) (a)Ai tempi del Relatore Musulma- (A) La famosa porcellana fabbricasi no pubblicato dal Renaudot ( p. 26. ) il a Feu-Leang , se ne fabbrica ancora dazio doganale era del tre per dieci d’ nelle provincie di Canton, e di Fokien: ogni mercatan7Ìa. L’ Imperadore aveva quella dell’ ultima provincia è d’un bian- il diritto di scegliere, ciò che aggradiva- co candido,ma senza lucentezza, e senza gli, ma pagavaio a prezzo rigoroso. Ciò pitturare. ( Du Hald. t. II. p. i78)Leg- che il Polo dice in questo capo,e ciò che gasi l’illustrazione in fondo al volume, disse delle entrate del Gran Cane, come (c) Lunga mena: Lungo affare. Gio- osservalo il Renaudot,( p. 198. ) procac- vanni Villani disse: ( Lib. XII. c iti. ) ciogli reputazione d’esagerato. Per quan.- » e rinuovando uflìcj , e signoraggi , e to come in ogni altra contrada sia acca- » togliendoli a chi trovò colpevoli , e duto alla Cina,che ubbia variato il modo » dandoli a chi 1’ avea servito, che sa- d’ esazione, e il quantitativo dei dazj c » rebbe lunga mena a dire . » delle gabelle , lutti gli scrittori posterio- (d) Di qui incomincia il terzo libro ri al Polo valutarono le entrate dell’Inv- del Milione nel Testo Riccardiano . poradore della Cina a somme immense . (e) Zapiiu) . Nel Testo Riccardiano Naverette le valuta a tJ(i, 000, 000, mi- leggesi I\aves . . . sunt ut plurimum de lioni di franchi,pagati tutti i carichi del- abieiibus . 11 nostro volgarizzatore pare lo stato. Il Padre Martini valutale a uuig- che tolga per due alberi diversi l’Abete gior somma . Secondo Lord Maearteney e il Zapino , sebbene Za/>mo venga dal- nel 1792. pagate le spose provinciali, fu la voce francese Sapin che significa a— rimessa al tesoro Imperiale la somma bete. Non fu registrata nel vocabolario di 3">,(i 1 4,Ì3ì8 onc e d’ Argento . Il totale la voce Zapino . dell’ entrale Ionie fu di 200,000,000 d once d’ Argento ( Yojr. t. IV. p. 5i(i ^