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n3 rano lo die sotterra per lo gran caldo, e la notte escono fuori a pascere, e prendono tutte quelle bestie che possono avere;elle vanno a bere al fiume, e al lago; e alle fontane; elle sono sì grande e sì grosse che quando vanno a bere o a mangiare di none , fae nel sabbione, onde vae, tal fossa chVpare che una botte vi sia voltata (i); e li cacciatori che la vogliono pigliare veggono la via onde è ito il serpente, e hanno un palo dileguo grosso e forte , e in quel palo è fitto 1111 ferro d’acciajo fitto coni’ uno rasojo e cuopresi col sabbione , e assai fanno di questi ingegni i cacciatori ; e quando lo colubre viene per questo luogo percuote in questo ferro sì forte,che si fende dallo capo al piedeinfìno al bellico, sicché muore incontanente ; e così lo prendono i cacciatori, e incontanente ch’egli e’ morto e gli cavano lo fiele di corpo, e vendolo molte caro, percioc- ch’e’ la migliore medicina al morso dal cane rabbioso, dandogliene a bere d’un peso d’un piccolo danaio; c quando una donna non potesse partorire , dandogliene a bere un poco di quel fiele, incontanente partorisce ; la terza cosa si è buono a nascienza, (a) ponendone suso un poco dì quel fiele , e in poco tempo è guarito : e per queste cagioni questo fiele ee molto caro in questa contrada. E ancora la carne si vende , perchè è molto buona a mangiare; e dicovi che questo serpente vae alle tane de' lioni e degli orsi, e mangia loro i loro figliuoli, se gli puote avere, e tutte altre bestie di quella contrada. Egli v’ha grandissimi cavagli, e molti ne vanno in India, e cavano loro due o tre nodi della coda , (/;) acciocché non meni la coda quand’ altri cavalca, perciocché a loro pare molto cosa laida . Egli cavalcano lungo come i Franceschi, e fanno arme turchiesche di cuoio di bufole, e hanno balestra , e atoscano (c) tutte le quadrella . E ancora aveano 0 (i) Vi sia stata trascinata ( Cod. Pace. ) (?) Tagliente come un rasojo, e pon- gollo in terra per la via , onde è andato il serpente , e cuoprollo col sabbione ( Cod. Pucc. ) male , usandone scaccia la lebbra . Anche il Sig. Papi conferma l’ esistenza di questo mostruoso animale , di cui ve- donsi le S|>oglie nei primarj Gabinetti <1 Europa. Nan a il viaggiatore che hanno 1’ arte gl' Indiani di trarli fuora dalle lor tane al suon di zuflulo ( Le Iter, sul- 1’ Ind. t I. p. 317. ) (a) ISasdema , per enfiato come fijjno- YOL. I. lo, ciccione , e simili ; voce usata anche dal Boccaccio in latti traslatù Fra Pipino Apostema . (¿) L’ uso appo noi introdottosi e irragionevole invero di mutilar la coda dei cavalli sembra trasfusoci da questa barbara contrada . (c) Atoscare per avvelenare , e quadrala per Treccie . i5 >